All’indomani dell’adesione del presidente della Regione Crocetta al gruppo parlamentare del Pd, il capogruppo all’Ars del Megafono, Giovanni Di Giacinto, in una conferenza stampa “Che ben venga la pace tra il Presidente e il Partito democratico e anche l’adesione di Crocetta al Pd. Noi rimaniamo un gruppo parlamentare, nessuno ci può chiedere di scioglierci, rimarremo a sostegno del nostro presidente che resta comunque Rosario Crocetta”.

Il Megafono all’Ars, dopo la fuoriuscita di Crocetta conta comunque 5 deputati, il numero minimo per evitare lo scioglimento. “Il Megafono ha rappresentato quel valore aggiunto che ha portato il sindaco Bianco a vincere a Catania. E per la prima volta in Sicilia c’è un presidente di sinistra” aggiunge il deputato regionale Antonio Malafarina. “Non pensiamo di mangiarci a vicenda – ha aggiunto -, pensiamo piuttosto a cose concrete come il disegno di legge sulla trasparenza. Discutiamo di meno. Noi proporremo il credito alle imprese, per agevolarne i finanziamenti e non aspettare i crediti d’imposta. Abbiamo un progetto politico che vuole il cittadino al centro dell’attenzione. Abbiamo troppa burocrazia dobbiamo mettere al centro l’esigenze primarie dei cittadini”.


Per il deputato regionale siciliano del Megafono, Emanuele Dipasquale, “quella del Pd è una richiesta assurda. Noi non siamo un Pd2, mai siamo stati iscritti al Partito democratico e on siamo interessati a farlo. Diffidiamo di democratici a chiederci di azzerare il Megafono, che non appartiene al Pd. Il Megafono è un contenitore creato sì dal presidente della Regione, ma nato da un insieme di soggetti e movimenti che in campagna elettorale hanno condiviso il progetto di Crocetta e sono stati legittimati dalle urne e dagli elettori”.

Intanto oggi la commissione regionale di garanzia del Pd, presieduta da Giacomo Torrisi, ha stabilito di effettuare un censimento per verificare se iscritti al Pd, eletti nei comuni, facciano parte di altri gruppi consiliari. Se si dovesse accertare la doppia militanza, la commissione chiederà agli iscritti di aderire ai gruppi del Pd, in caso di rifiuto, sulla base della delibera dei Garanti nazionali, si procederà con l’espulsione dal partito. Dopo aver ascoltato, nel pomeriggio, il segretario siciliano Giuseppe Lupo, la commissione di garanzia convocherà nei prossimi giorni gli assessori dem della giunta Crocetta.

“A noi interessa che non ci siano anomalie di iscritti al Pd che fanno parte di altri gruppi – afferma Torrisi – non entriamo nel merito di altri partiti o movimenti”. Nessuna anomalia, dunque, nel gruppo parlamentare del Megafono. “L’unico iscritto al Pd che ne faceva parte era il presidente Crocetta, che si è appena iscritto al gruppo del Pd”, conclude Torrisi.