Tanto tuonò che piovve. Non sono bastati convegni, relazioni varie e persino l’intervento del capo dipartimento preposto, Ing. Ortega, che hanno evidenziato con i numeri che uno scalo aeroportuale a Licata e in Prov. Di Agrigento avrebbe portato solo vantaggi, a convincere il Consiglio Comunale di Licata che l’aeroporto in quella città sarebbe stata un’occasione storica di sviluppo per le generazioni attuali e future. Lunedì 14.10.2013 si è consumato un vero proprio atto di scelleraggine politica, non a danno di chi questa battaglia ha portato avanti da sempre, con coerenza e coraggio, ma della propria città che, unica in Italia, dice di non volere l’aeroporto. E’ stato detto di tutto, fantomatici indicatori economici che sconsiglierebbero la realizzazione dello scalo, la difesa di colture ipotetiche che neppure il TAR ha ritenuto degne di tutela, bocciando i relativi ricorsi. Ma non una parola abbiamo sentito dal Sindaco di Licata, che tale voto dissennato ha indirizzato, sul perché sia stato detto no all’aeroporto a Licata. Forse perché il suo principale sponsor era Eugenio D’Orsi? Crediamo proprio di no, offenderemmo la sua intelligenza e la nostra. O perché erano state fatte delle promesse elettorali cui adesso bisognava dare un riscontro? Forse non siamo lontani dalla verità, ma non ne abbiamo le prove. In ogni caso, saremmo curiosi di sapere il perché di questa piroetta clamorosa, quanto comica, del Sindaco che pochi anni fa ha apposto la propria firma nell’atto costitutivo del comitato pro aeroporto per Licata, firma depositata presso l’Agenzia delle Entrate. Da socio fondatore di un comitato pro aeroporto nella propria città a coprotagonista di questo azzeramento progettuale dello stesso scalo. Clamoroso cambiamento d’opinione che andrebbe spiegato e motivato alla città di Licata. E dovranno spiegarci la stessa cosa tutti i deputati nazionali e regionali agrigentini, protagonisti della marcia pro aeroporto, nella loro città Agrigento, in prima fila con l’allora Presidente della Provincia D’Orsi, e adesso del tutto indifferenti, se non addirittura complici, rispetto ai consiglieri comunali licatesi che fanno loro riferimento, soprattutto MPA e PDL. E’ così che si rilancia il territorio? Se è così non abbiamo capito nulla, ma non lamentiamoci di mancanza di lavoro e di opportunità per i nostri figli. Ricordiamoci invece, almeno nel segreto dell’urna, chi fa il bene e chi fa il male della nostra terra o, ancora peggio, il Don Abbondio di Manzoniana memoria.

ASSOCIAZIONE PUNTO ESCLAMATIVO