Dopo un mese dall’atto intimidatorio in danno del dirigente del Comuna di Palma di Montechiaro, Concetta Di Vincenzo, nel giorno di Natale un altro inquietante episodio, l’incendio dell’auto di Domizio Mineo, presidente di Cittadinanzattiva. Fatti gravi che le forze dell’ordine stanno cercando la chiave di lettura. Aspettando che si faccia chiarezza c’è da registrare l’intervento del Sindaco di Palma, Pasquale Amato. “Provo dispiacere e rammarico nell’apprendere che l’auto del signor Domizio Mineo è stata data alle fiamme, tornando a ripetersi un atto criminale che va condannato e che non può verificarsi in una società  civile! – afferma il primo cittadino.  Vorrei ricordare che è di questi giorni l’attività promossa dall’Amministrazione ‘Palma nascosta’, ci siamo compiaciuti tutti della partecipazione e della bellezza che il nostro patrimonio può offrire, offrendoci la convinzione che la strada dello sviluppo turistico locale sia possibile. Ma a quale richiamo turistico può aspirare una società manifestatamente connotata da pratiche tipiche criminali e mafiose? È questo il cancro che non ci permetterà di decollare e se vogliamo voltare pagina abbiamo il dovere di tutti di estirparlo. Dal linguaggio tipico criminale, dal rapporto delegittimante con le istituzioni, dall’ammissione della evasione anche minore, dagli allacci abusivi, dall’illecito appropriamento di diritti non dovuti bisogna liberarsi, perché l’insieme di questi piccoli difetti costituisce e si propone come terreno fertile, dove la illegalità, la mafia, la criminalità possono compenetrare perché il sistema si rilega, dal piccolo al grande, al margine istituzionale. Allora bisogna cambiare, rivedere introspettivamente le proprie abitudini e scoprire se dentro di noi ci sia qualcosa da fare per cambiare e cambiare per ingrossare le fila della società civile, e come una macchia d’olio allargare lo stato di diritto e antimafioso. Senza autoassoluzione alcuna sceglier nettamente la parte dove stare e se si vede, non bisogna girarsi dall’altra parte è complicità, bisogna invece denunciare perché con pochissime unità, su quasi 24.000 abitanti, la polizia i carabinieri non basteranno dove la società non vuole arrivare. Se in modo autentico vogliamo che la nostra diventi a tutti gli effetti una società che possa competere sul mercato col patrimonio non indifferente di cui dispone, per dare in questa terra un avvenire ai nostri figli, allora dobbiamo impegnarci senza se e senza ma ad espellere la malarazza”.