Vincenzo Gibiino, come ampiamente anticipato nei giorni scorsi dal nostro sito, è stato formalmente nominato neo coordinatore di Forza Italia in Sicilia. “È con estremo senso di responsabilità, spirito di servizio e gratitudine che accolgo dal presidente Silvio Berlusconi l’incarico di guidare Forza Italia in Sicilia. Un impegno importante in un momento storico ed economico altrettanto importante, per la nostra terra bistrattata, per i nostri concittadini considerati troppe volte italiani di serie B” afferma in una nota il senatore eletto nelle fila dell’ex Pdl.

Dopo lo sciolglimento del partito e la scissione con il Nuovo Centrodestra di Alfano e Castiglione, (ex cocoordinatore regionale) Gibiino si ritrova a guidare il nuovo partito di Silvio Berlusconi in Sicilia, in cui all’interno militano anche Miccichè, Prestigiacomo e Martino, tra gli altri. “Ringrazio il Cavaliere per la fiducia concessami e per il dono della sua amicizia – aggiunge – ringrazio sin d’ora tutti coloro che in Forza Italia collaboreranno fattivamente al raggiungimento del nostro primo obiettivo: il riscatto e la crescita della nostra terra”.


La strategia di rilancio è semplice e lineare: “Dovremo riorganizzare il movimento – dice Gibiino in un’intervista al nostro quotidiano – con un sistema duale che non deve essere la riedizione della precedente Forza Italia, ma un movimento dove tutti devono potere entrare ed essere liberi di partecipare democraticamente. Insisto sul termine movimento, perché penso ad un’organizzazione che non deve avere compartimenti stagni, ma deve essere aperto, affiancato dai “Club Forza Silvio”. Berlusconi li definisce “sentinelle del voto”.

Gibiino immagina un movimento, in Sicilia, leggero, ma che non sia soltanto un comitato elettorale che esaurisce la propria forza propulsiva con la conclusione della campagna elettorale. “In Sicilia – aggiunge Gibiino – immagino una grande sfida, cioè coinvolgere tanti su 10 macroprogetti realizzabili con i fondi europei o con la finanza di progetto finora poco sfruttata. Anche perché in mancanza dei decreti attuativi, ora approvati, era una norma inapplicabile. Sono 16 decreti che gli imprenditori conoscono bene che consentono di realizzare anche scuole, carceri e porti. Presto andrà in Aula, al Senato, un mio disegno di legge sui porti che prevede di sganciare i piani regolatori dei porti da quelli delle città. Ambiente e beni culturali devono essere il volano per la crescita della nostra economia. Dobbiamo fare tutti un grande sforzo, anche insieme al centrosinistra”.

“La seconda sfida – continua Gibiino – saranno le prossime elezioni europee. Per cambiare passo si dovrà votare anche in Italia. Le dimissioni di Fassina sono importanti. Vedremo se Matteo Renzi guiderà veramente il Pd o se si dovrà fare un nuovo partito”.