sindaco-criteriOggi vorrei affrontare un duplice argomento a proposito delle prossime amministrative e sulla figura del sindaco. Vorrei intanto parlare di  un tema che gira molto in rete a proposito del dimezzamento dello stipendio da parte del sindaco e di ciò che viene riconosciuto al singolo consigliere comunale per il suo lavoro. Entro a gamba tesa sul paventato dimezzamento dello stipendio del sindaco. A mio parere è una proposta che non sta ne in cielo ne in terra. Il sindaco non è un deputato che prende quindicimila euro al mese e anche se si dimezza lo stipendio può continuare a fare una vita più che dignitosa. Il sindaco di una cittadina come la nostra guadagna poco più di 2000 euro al mese, uno normale stipendio che se dimezzato lo farebbe vivere con difficoltà o comunque non compenserebbe il tempo che sottrae al suo lavoro.  Allora stiamo con i piedi per terra, il sindaco piuttosto deve preoccuparsi di dimostrare se quello stipendio che gli viene dato , lo merita. Se è all’altezza della situazione. Se è nelle condizioni di migliorare davvero le condizioni di vivibilità della città che è chiamato ad amministrare. Se ha una visione che va aldilà dell’amministratore di condominio ( cioè più fantasiosa e creatitiva, innovativa, moderna,  non vorrei che me ne volessero gli amministratori di condominio,  compreso il mio). Altrimenti si fa solo populismo e demagogia. Anche i consiglieri comunali si devono preoccupare di guadagnarsi ciò che loro spetta, senza inventarsi commissioni del cavolo, dalle quali non esce nulla di concreto. Sarebbe opportuno che alla fine di ogni singola commissione venissero pubblicati on line  i verbali e il reale lavoro che si è svolto, con obiettivi da raggiungere e raggiunti. In questo modo verrebbero smascherati finte commissioni che altro non servono che a fottersi il gettone di presenza. Mi vorrei spingere oltre, cioè alle commissioni in streaming video, affichè i cittadini che lo vorranno, potranno capire se chi hanno votato ha meritato la loro fiducia. Gli assessori designati, dovrebbero presentare un loro personale programma a latere a quello del sindaco pertinente all’assessorato che sono chiamati a dirigere. Aggiungo che gli assessorati debbono avere  delle denominazioni possibilmente attinenti alla realtà. Ci andrebbe bene anche un “assessorato agli eventi”, senza la pretesa che siano per forza “grandi”. Dovrebbero inoltre trimestralmente pubblicare on line le relazioni e lo stato dei lavori di quanto da loro proposto e realizzato. (Senza copia e incolla , mi raccomando, non come alcuni bilanci sociali on line 2006 uguali a quelli del 2007, del 2008 e del 2009… il resto degli anni si è capito che bastava leggere quelli precedenti.) Anche in questo caso si dovrebbe essere in grado di dimostare di avere meritato quanto viene loro riconosciuto, piuttosto che prendere uno stipendio come se fosse una pensione di invalidità.

Riguardo al  secondo punto che vorrei trattare prendo spunto da una frase del compianto Casaleggio, che a prescindere dal mio personale credo politico a da quello di chiunque altro, condivido pienamente e proverò a spiegarvi perché. La frase è questa:


“Mostratemi un politico moderno che non capisce Internet e vi mostrerò un perdente. “

Questa frase personalmente la sottoscrivo, ma vado oltre spero che i nostri tanti lettori la sottoscrivano insieme a me. Oggi affidare la gestione di un paese, di una collettività a chi dice “ iu u computer nun lu sacciu mancu addrumari” è come affidare una nave da crociera a un bagnino, un asilo nido ad un pedofilo, una gioielleria a  una gazza ladra, un autobus pieno di persone ad un ubriaco. Pensate stia esagerando? Penso di no. Oggi la rete è un contenitore di idee, iniziative, informazioni, intuizioni, incontri, attività culturali, suggerimenti che non ha eguali. Se riunissimo tutte le enciclopedie cartacee presenti sul pianeta , non riuscirebbero a contenere neanche l’uno per cento di cosa è disponibile in rete. Quindi una persona che non è nelle condizioni di accedere a questa enormità di possibilità, di informazioni di sapere è paragonabile ad un analfabeta degli anni trenta. Non affidate il paese ad uno tecnologicamente ignorante, non fatelo, vi ritrovereste la gestione della  vostra vita , della vostra qualità della vita, affidata ad un incompetente. Questo non significa che dovete votare un informatico, lo dico, perché già sento lo spiritoso di turno pronto a questa battuta, ma affidarlo ad uno alfabetizzato dal punto di vista informatico. Uno che è solito interagire con altre realtà attraverso la rete, che usa le email come vostra nonna usa il ferro da stiro, che sappia cercare in rete che sappia trovare le infinite possibilità che la rete offre, senza demandare all’impiegato di turno.

Oggi anche se vai a fare un colloqui per portare il caffè ai tavoli, ti chiedono se sai utilizzare e in che modo un pc. Non capisco perché non lo si dovrebbe chiedere a chi ha l’ardire di volere gestire la vita di una intera collettività. Anzi, ritengo qualora ci fosse qualcuno non attrezzato in questo senso, che faccia un atto di amore nei confronti dei suoi concittadini e cioè , non si candidi. Sono finiti i tempi in cui si amministrava con le mighiate, con approssimazione, con improvvisazione. Canicattì in questa tornata elettorale si gioca davvero  il destino delle prossime generazioni, si gioca il valore del patrimonio immobiliare che in essa insiste, si gioca la prospettiva dei tanti imprenditori capaci che hanno e continuano ad investire in questo territorio. Pertanto, non chiedete al candidato “ chi c’è pi mia?” ma chiediamo cosa sei capace di fare per questa collettività. Vuoi vedere che preferisce la prima domanda?

Ritorno alla frase di Casaleggio:
Mostratemi un politico moderno che non capisce Internet e vi mostrerò un perdente.
E voi,  affidereste la gestione della vostra città ad un perdente?

Ad maiora

Cesare Sciabarrrà