agendaE se nascesse la bacheca del buon amministratore? Sentite questa; finite le elezioni normalmente si ha l’impressione di cambiare tutto per non cambiare nulla, detto di Lampedusiana memoria. Spesso capita che tutti i buoni propositi si sciolgono come neve al sole. La gente o meglio gli elettori cadono nello sconforto di chi è stato deluso e tutto finisce per essere peggio di prima. E allora ecco l’idea di realizzare una bacheca multimediale, una sorta di road map, dove il Sindaco per primo e a seguire tutti gli assessori comunicano alla città la loro agenda mensile, cioè le attività , anche quelle più semplici che intendono svolgere entro e non oltre i prossimi 30 giorni, magari facendo riferimento anche alla singola settimana. Pensate che soddisfazione per gli amministratori potere dire alla gente cosa intendono fare e poi farlo anche. Pensate che goduria per i cittadini poter dire: ma questi quello che scrivono lo fanno davvero.

Piccole programmazioni mensili, piccoli diari di appunti di cose da fare. Una sorta di agenda pubblica dove tutti conosciamo tutto quello a cui si sta lavorando, per ogni singolo assessorato. Il tempo da impiegare nella gestione di questa agenda , sarebbe davvero irrisorio, solo qualche decina di minuti al giorno. Sono tanti dieci minuti al giorno per far sapere alla città cosa si intende fare? Inoltre la bacheca potrebbe prevedere che l’utente possa scrivere i feeback e magari suggerimenti o istanze. Tutto questo sarebbe tra l’altro a costo zero , perché con le innumerevoli piattaforme open source, non ci sarebbe neanche la necessità di uscire un solo euro.


Caro Sindaco questo gli è dovuto ai cittadini, perché il passato ci ha insegnato che il fatto di non essere tenuti a dare loro conto, ha creato assessorati improduttivi che hanno solo pesato come costo sulle tasche dei cittadini. Facciamo in modo che non accada più. In campagna elettorale ho più volte sentito dire, “il palazzo di città sarà trasparente come il vetro…..” Questo potrebbe essere uno dei vetri attraverso cui potere guardare.

Cesare Sciabarrà