In data 24.07.2018 si apprende della pubblicazione del D.D.G. N. 808 del 20 luglio 2018 del Dirigente Generale del Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti con la quale I COMUNI APPARTENENTI ALLA SRR AGRIGENTO EST sono autorizzati a conferire gli RSU indifferenziati, a far data dal 27/07/2018, presso l’impianto della società D’Angelo Vincenzo s.r.l. sito in ALCAMO in contrada Citrolo. Il decreto 808 segue la già grave penalizzazione che hanno subito i comuni della provincia di Agrigento con il precedente decreto dei primi di giugno 2018 con la quale si obbligavano a conferire a Catania presso la ditta Sicula Trasporti. Alla Regione, noncuranti delle distanze chilometriche, dei costi aggiuntivi che gravano sui cittadini dal 27 luglio p.v. si dovrà conferire ad ALCAMO, peraltro con un ulteriore aggravio di costi non solo legati alla logistica (tempi di conferimento, costo del personale, disponibilità di attrezzature in sovrannumero per fare fronte ai tempi di conferimento, RSU in giro per la Sicilia per centinaia di chilometri) ma, leggendo il contratto che i comuni sono obbligati a firmare (senza alcuna possibilità negoziale, vale la seguente regola “o lo firmi così com’è ovvero non puoi conferire”) il costo per tonnellata si innalza ulteriormente passando ad €/ton 182,35 oltre IVA e se per caso si conferisce nei giorni festivi un aumento del 40 % sull’importo ordinario. Ma vi è di più, visto che il contratto è non modificabile subentra una nuova clausola che prima nessun impianto aveva mai applicato: il comune dovrà produrre, entro il 27 luglio, una Polizza fidejussoria a garanzia delle operazioni di smaltimento riferite alle quantità autorizzate, questo oltre alla classica determina di impegno di spesa. I comuni enti locali non hanno più alcuna credibilità. Ci si chiede se la bozza contrattuale sia stata visionata dagli organi competenti della Regione!
Provvedimenti di questo tipo “calati dall’alto” senza alcuna concertazione con i comuni non trovano alcuna logica e creano problemi non indifferenti incrementando i costi del servizio con sopravvenute, NON PREVEDIBILI, modifiche nella organizzazione del servizio. Già l’impatto economico di conferire presso l’impianto di Catania crea, o meglio, ha creato grossi problemi economici, rispetto al conferimento precedente presso l’impianto di Siculiana (già di per se molto oneroso), ma l’obbligo di conferire ad ALCAMO sa di beffa. La Regione deve programmare razionalmente quanto di sua competenza, non è possibile che da un lato si proclami l’obbligatorietà della raccolta differenziata e dall’altro lato non ci sono impianti in zona (i cosiddetti impianti di prossimità). Per il conferimento dell’umido (frazione che rappresenta mediamente il 35 % degli RSU prodotti), il comune di Ravanusa che effettua la raccolta differenziata porta a porta dal marzo 2017, non trovando disponibili impianti di conferimento dell’umido in zona, ovvero, in un raggio di chilometri ragionevoli, ha chiesto al competente Dipartimento ove potere conferire l’umido. Il Dipartimento con estrema leggerezza e non valutando minimamente i costi connessi con il conferimento ha indicato siti ove conferire l’umido o in provincia di Trapani ovvero in provincia di Catania. Come sia pensabile fare la raccolta differenziata con impianti di conferimento posti a 200-250 km di distanza lascia esterrefatti.
Si invita il Presidente della Regione a rivedere il provvedimento del Dipartimento alle Acque e rifiuti tenendo conto della fortissima penalizzazione a cui vengono sottoposti i comuni della provincia di Agrigento ed in particolare il comune di Ravanusa che geograficamente è a confine con la provincia di Caltanissetta.
Ravanusa lì, 24/07/2018
IL SINDACO DI RAVANUSA
CARMELO D’ANGELO