Facilitare gli scambi di energia tra cittadini e la fornitura di servizi alla rete da parte degli utenti finali. E’ l’obiettivo della piattaforma basata su tecnologia “blockchain” per la creazione di ‘smart communities’ solari e per la diffusione e l’uso consapevole delle energie rinnovabili. Il progetto “BloRin” (Blockchain per la gestione decentrata delle rinnovabili), sviluppato dal dipartimento di ingegneria dell’università di Palermo e realizzato dalla Regione Siciliana con fondi “Po Fesr Sicilia 2014-2020”, nell’ambito dell’azione a sostegno dell’avanzamento tecnologico delle imprese, ha interessato come campo di sperimentazione le isole di Lampedusa (Agrigento) e Favignana (Trapani), attraverso una forma di partenariato che ha coinvolto aziende come “Exalto Energy & Innovation”, “Regalgrid Europe”, Sea, la società elettrica di Favignana, e Selis Lampedusa. Si tratta di una piattaforma, fortemente innovativa, che coinvolge consumatori e produttori di energia che possono gestire le infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici e coordinare gli scambi di energia autoprodotta con il distributore dell’energia elettrica per evitarne lo spreco. Infatti, i consumatori che non sono in grado di accumulare l’energia potranno consumarla in altre ore, mentre i veicoli elettrici potranno cederla alla rete, rendendo così più efficienti e meno inquinanti gli impianti di produzione sulle isole e favorendo la installazione di impianti da fonti rinnovabili. Nell’ambito del progetto, per gli utenti utilizzatori è stata realizzata una webapp che ha permesso una visualizzazione semplice e istantanea dei risultati prodotti garantendo la veridicità dei dati. “Siamo molto soddisfatti della sperimentazione conclusa a settembre – spiega Eleonora Riva Sanseverino, docente del dipartimento di ingegneria e responsabile scientifico – Affinché il progetto possa diventare replicabile ed utilizzabile è, però, necessario un cambiamento radicale del mercato dell’energia elettrica. In sostanza, la piattaforma BloRin ha sostituito un attore del mercato, l’aggregatore, attraverso l’esecuzione automatica di più ‘smart contract’. L’uso immediato di BloRin è invece per le comunità energetiche. Il patto tra privati, sottostante alle comunità energetiche, può essere implementato con la piattaforma, in modo trasparente. BloRin è un caso evidente in cui le risorse europee vengono spese per il bene dell’Europa e seguendo la direzionalità delle politiche comunitarie”. Per Giuseppe Ammavuta, dirigente dell’assessorato regionale attività produttive: “Blorin va a influire su un settore strategico e di grande rilevanza. E’ molto importante l’impatto finale sulle comunità con il cambio di paradigma che si intende proporre ai cittadini e che diventa parte essenziale della transizione verso le fonti rinnovabili”.