“Contro le violenze ormai quotidiane e l’illegalità sempre più diffusa serve l’impegno di tutti, a cominciare da quello dello Stato. Lo Stato batta un colpo prima che ci scappi il morto. Palermo non può diventare terra di nessuno”.

A dichiararlo è il segretario Cgil Palermo Mario Ridulfo, nell’apprendere dell’ultima brutale aggressione a un turista inglese, Benjamin Shearar di 28 anni, direttore di una galleria d’arte a Londra, avvenuta il 3 luglio, la cui notizia è stata diffusa oggi. Shearer, trasportato al pronto soccorso del Civico, ha due costole fratturate, un trauma cranico e un’estesa emorragia interna.


“Autisti, medici, rider, turisti, pensionati, studenti, cittadini sono sempre più spesso nel mirino della criminalità più o meno organizzata. Non c’è giorno ormai a Palermo che la cronaca non registri un fatto inquietante alimentando da un lato il senso di insicurezza dei cittadini e dall’altro richieste demagogiche come l’intervento dell’esercito o magari di ronde fai da te”, aggiunge Ridulfo.

La Cgil Palermo chieda che nell’ambito del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura vengano convocate anche le associazioni datoriali e i sindacati confederali.

“Riteniamo che la questione vada affrontata in termini generali e con una strategia condivisa con i corpi sociali – prosegue il segretario generale Cgil Palermo Ridulfo – Con una frequenza ormai quasi giornaliera assistiamo nella città di Palermo e in diversi centri della provincia ad una involuzione dei comportamenti sociali, soprattutto quelli di gruppo, caratterizzati sempre più da inutile violenza, spesso gratuita e banale. Più spesso questa violenza è finalizzata a compiere reati furti e rapine violente ai danni di persone e cose”.

Una violenza che, secondo la Cgil Palermo è frutto dell’assenza dello Stato, della marginalità, del disagio sociale e della povertà educativa, che coinvolge la società palermitana in ogni sua dimensione.

“Tutta la città è caratterizzata da una illegalità diffusa, tollerata e a tratti giustificata che produce degrado sociale- continua Mario Ridulfo – Per questo, da un lato denunciamo l’assenza di politiche di prevenzione e di cura, soprattutto nei casi di soggetti che fanno uso di droghe, e dall’altro un carente controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine, non solo nel centro città. Lo Stato batta un colpo prima che ci scappi il morto e si apra adesso una discussione pubblica senza minimizzare”.

Il sindacato chiede l’immediato intervento delle istituzioni pubbliche. “Bisogna garantire la legalità e il controllo del territorio attraverso una maggiore presenza e costanza delle forze dell’ordine per prevenire, scongiurare ma anche reprimere comportamenti violenti spesso frutto di una subcultura mafiosa. E mettere in campo un esercito di assistenti sociali, educatori, psicologi, per affrontare il tema del disagio giovanile come anche il tema delle devianze, soprattutto quelle legate all’uso e al consumo delle droghe vecchie e nuove, spesso vendute alla luce del sole e pure nei mercati storici, tra cittadini e turisti”.