Il governo Schifani ha recuperato 45 milioni di euro per fronteggiare le conseguenze degli eventi calamitosi che hanno colpito il territorio siciliano nel 2025. La giunta regionale, nella seduta di oggi pomeriggio, ha approvato la proposta di rimodulazione delle risorse del Pr Fesr 2021/27 presentata dal dipartimento della Programmazione.

In particolare, è stato inserito il nuovo obiettivo specifico 2.10 con la riallocazione di risorse non ancora finalizzate. La rimodulazione, quindi, non comporta alcuna variazione della dotazione finanziaria complessiva del Programma.


Cogliamo l’opportunità offerta dalla decisione di Strasburgo
“Cogliamo l’opportunità offerta dal regolamento comunitario Restore – ha detto il presidente Renato Schifani – per impiegare importanti risorse da destinare a interventi urgenti nel territorio per affrontare le conseguenze degli eventi calamitosi che, dall’inizio di quest’anno, hanno causato danni alle comunità locali, e per il ripristino dei sistemi produttivi e delle reti infrastrutturali”.

L’Europa ha detto si a questo uso a dicembre scorso
I fondi Ue possono essere utilizzati per la ricostruzione dopo le calamità naturali ma anche per i risarcimenti soprattutto in agricoltura con un limite di 42mila euro per ogni azienda che abbia visto danneggiato dagli eventi atmosferici almeno il 30% della propria produzione grazie ad un pronunciamento del Parlamento di Strasburgo che risale allo scorso mese dicembre. Una decisione che ha aperto ad una strategia comunitaria nuova nella quale i fondi che vengono da Bruxelles potranno essere utilizzati anche a fianco o in sostituzione di quelli nazionali che ormai non riescono più a coprire i troppi disastri causati dai cambiamenti climatici.

Il via libera di dicembre scorso era stato deciso dal Parlamento riunito in sessione plenaria a Strasburgo. In quella seduta erano stati indicati anche una serie di criteri. Innanzitutto si possono impiegare risorse del Fondo di coesione non utilizzate per dirottarle sui risarcimenti per i danni da calamità naturali per le ricostruzioni. Di fatto si ottengono due risultati: si recuperano fondi che potevano andare persi dai territori e in secondo luogo si da sostegno a chi ha subito danni e alle ricostruzioni.