Bonifacio Vincenzi, una delle voci più interessanti della poesia contemporanea, ha pubblicato con l’editore lombardo LietoColle, la silloge Le bambine di Carroll.
In questo piccolo e prezioso volumetto l’autore elude costantemente la gabbia del reale, quella rete coercitiva, per intenderci, che regola i rituali della quotidianità. La visione che ne viene fuori è sicuramente legata alla pura musicalità dell’essere che ormai nessuno più sa riconoscere.
I risultati, alla fine, sono soddisfacenti e il libro, oltre a far riflettere, è anche piacevole alla lettura.
Una poesia significativa per entrare direttamente nella vita del libro, ci sembra “Ha leggi feroci il tempo”, inserita nella seconda parte del volume:
“Ha leggi feroci il tempo / e noi andiamo, incatenati /alla nostra assenza/ Senza riuscire a oltrepassare / tutte le parole, le azioni / tutti i concetti e le disobbedienze / Se è vero che il mondo muore/e si ricompone in ogni istante,/ la morte che mi riguarda/ parte dal mio essere,/ si fa specchio e l’attraversa”
Al lettore, dunque, di costruirsi da solo una mappa, nel caso decida di intraprendere il viaggio nella lettura.