Dopo un clima di assoluta confusione si è arrivati all’epilogo che ha portato ad assegnare la direzione del Teatro sociale di Canicattì. Il Sindaco, con propria determina, affiderà con un incarico di collaboratore esterno la direzione a Sandra Milo la quale, a partire da gennaio 2010, percepirà la somma di mille euro al mese per organizzare varie stagioni teatrali all’interno del tanto dibattuto Teatro sociale.
Una decisione che ha mandato su tutte le furie il presidente del Consiglio comunale e molti consiglieri che lamentano la mancanza di comunicazione tra il primo cittadino e il Civico consesso. Lalicata aveva suggerito un’apposita commissione, formata da personalità competenti e integrata da consiglieri e amministratori, che dopo attente valutazioni delle esperienze maturate nel settore, avesse facoltà di nominare un direttore artistico.
In effetti, sarebbe stato opportuno ascoltare le varie proposte o indire un concorso che avrebbe consentito di vagliare le esperienze professionali dei candidati.
Quale futuro dunque per il Teatro sociale di Canicattì?
Adesso che l’amministrazione ha deciso a chi affidare la direzione artistica ci si aspetta quanto meno l’inaugurazione. Un’altra domanda sorge spontanea, ci saranno i fondi economici per stilare una stagione teatrale degna della storia di questo Teatro?
L’amministrazione comunale, in passato, aveva anche portato avanti uno studio di fattibilità mirato alla creazione di una Società per azioni, in grado di gestire alcuni beni di proprietà comunale. Tra i beni da gestire figurava anche il Teatro sociale di via Ippolito.
Nello specifico, si era parlato di affidare la struttura teatrale ad una società che si sarebbe dovuta fare carico di realizzare le relative stagioni e attività collaterali di propria pertinenza, con carico diretto di tutti gli oneri finanziari e non, derivanti da attività unitamente alla gestione complessiva dell’immobile, al servizio di vigilanza antincendio e ad ogni altro onere connesso alla conduzione, fermo restando l’apporto comunale sia patrimoniale che in servizi. Questa soluzione però non è andata in porto.
Adesso, la speranza è quella di non vedere gestire in maniera approssimativa e mediocre, un luogo che in passato ha visto esibire personaggi del calibro di Pirandello.


















