giunta-arsIl presidente della Regione, Raffaele Lombardo alla fine ce l’ha fatta senza tagliarsi i ponti dietro. L’Udc è fuori, il Pdl no, ma non è nemmeno dentro. C’è la pattuglia di Gianfranco Miccichè, ma resta il posto vuoto per gli altri. I tecnici ci sono, invece, tutti o quasi.

Questa la lista degli assessori. Nella lista ci sono due magistrati, un imprenditore sotto scorta per avere detto no al racket del pizzo, un avvocato e cinque “politici”. Lombardo, che definisce la giunta una “Alleanza sociale”, é netto: “La scelta è caduta su persone che non remeranno contro”. Solo nove caselle su dodici sono occupate. Le altre tre rimangono libere, il presidente prenderà le deleghe ad interim, pronto a lasciarle se il matrimonio con la corrente del Pdl Alfano-Schifani si farà.


I due confermati sono Giambattista Bufardeci e Michele Cimino. Seguono Luigi Gentile, ex di An. Due gli uomini del Mpa, partito del presidente, Roberto Di Mauro e Giuseppe Sorbello. Quattro invece gli assessori tecnici: il riconfermato Massimo Russo e Caterina Chinnici, figlia del giudice ucciso dalla mafia a Palermo nel 1983. In giunta anche Marco Venturi, vicepresidente di Confindustria Sicilia e l’avvocato e docente amministrativista Gaetano Armao.

A conclusione della conferenza stampa in cui gli assessori sono stati presentati ai giornalisti, Lombardo ha firmato il decreto di revoca dalla carica di assessore per Giovanni Ilarda e ha nominato i nuovi otto assessori, in aggiunta al già confermato Massimo Russo, l’unico insieme ad Ilarda che non aveva presentato le dimissioni. Ilarda è stato il grande assente. Dato come riconfermato, a lui Lombardo non ha “imposto” le dimissioni, nelle ultimissime ore gli è stata fatale la vicinanza con l’Udc. “L’ho cercato al telefono ma non l’ho trovato – dice Lombardo -. Se vorrà entrare potrà farlo”. Ma nel pomeriggio Ilarda, pm in aspettativa alla procura generale di Palermo, declina l’invito.

L’altro colpo di scena è invece la presenza di Armao, entrato all’ultimo momento. Come ha ammesso Lombardo, il nome di Armao gli è stato “suggerito” da Dore Misuraca, esponente del Pdl ma non appartenente alla corrente di Miccichè. “Ho ritenuto di suggerire un giurista come Gaetano Armao – dice Misuraca, parlamentare nazionale – nell’assoluta convinzione di offire un contributo di idee e di professionalità per affrontare questioni amministrative, finanziarie e istituzionali che impongono soluzioni concrete e immediate in questo momento di estrema difficoltà per l’economia siciliana”. Quel che è certo, è che all’interno del Pdl ci sono movimenti. Tra i tecnici manca invece Gianni Puglisi, ex preside della Facoltà di Magistero di Palermo e presidente della Fondazione Banco di Sicilia. Il suo era uno dei nomi più gettonati del toto assessori.

Il presidente della Regione tiene per sé due deleghe ad interim: Agricoltura, Lavoro e Formazione Professionale. Le deleghe dei nuovi assessori saranno assegnate nei prossimi giorni, forse già tra qualche ora. I confermati dovrebbero mantenere i loro assessorati, Lombardo potrebbe tenere per sè anche i Beni Culturali. Alla Chinnici, Armao e Venturi dovrebbero essere assegnati rispettivamente gli assessorati alla Famiglia, alla Presidenza e all’Industria.

Cominciano ad arrivare le prime reazioni alle nuove nomine. Marco Venturi, fino a ieri presidente regionale della Piccola Industria ha svelato che in un colloquio con Emma Marcegaglia, la presidente di Confindustria gli ha “sconsigliato di accettare la nomina ad assessore regionale”.

“In Confindustria me lo hanno sconsigliato diverse persone – ha detto Venturi – perche’ per il sistema confindustriale la mia assenza e’ una perdita”. Alla domanda su cosa lo ha convinto ad accettare la nomina ad assessore, Venturi replica: “E’ una scelta individuale perche’ a mio avviso dopo la fase delle chiacchiere viene la fase del fare”. E ha puntualizzato: “Mi sono dimesso da tutti gli incarichi”.

Diversa la situazione di Massimo Russo, riconfermato all’Assessorato alla Sanità: “Per me oggi non cambia nulla, non sono mai uscito dall’esecutivo e proseguiro’ il mio lavoro. Nessuno credeva nel processo di riforma avviato ma il fatto che non sono uscito dalla Giunta, testimonia che Lombardo ha creduto nel cambiamento della Sicilia, partendo proprio dalla sanita’, in cui c’e’ stata una vera svolta”.

Caterina Chinnici, 30 anni in magistratura è attualmente a capo della Procura minorile di Palermo, da oggi fa parte della giunta regionale siciliana guidata da Raffaele Lombardo. Figlia del giudice Rocco Chinnici, ucciso dalla mafia a Palermo nell’83 in un attentato con un’autobomba, è l’unica donna nell’esecutivo. “Ho riflettuto a lungo – ha detto la Chinnici -, e ho pensato che era giusto spendere il mio impegno per la Sicilia, in una prosecuzione ideale con quello che ho fatto finora”. Chinnici sarà probabilmente assessore alla Famiglia e alle Autonomie locali.

Fonte: siciliainformazioni.com