Il vicesindaco di Licata Giuseppe Arnone chiede venia all’intellighenzia licatese ammettendo la sua ignoranza nell’aver confuso il Palazzo di città lo splendido gioiello liberty del Basile con quello dei Quignones. “Invito gli amici che hanno lamentato tale manchevolezza ad aiutarmi in manifestazioni culturali, in maniera che l’arte e la cultura licatese siano portati a conoscenza e alla fruizione di tutti, e soprattutto dei giovani che si trovano a calcare luoghi, palazzi e piazze di inestimabile valore, senza a volte rendersi conto dell’importanza effettiva che essi hanno. E altresì chiedo di impegnarsi fattivamente per la rinascita licatese, perché purtroppo ad oggi la loro messe di consenso è bassissimo, prova ne è l’aver eletto un solo consigliere comunale nella lista Pd su trenta e questo amareggia la democrazia e la comunità licatese che sicuramente avrà bisogno di uomini così illuminati nel cammino di rinascita della città . Il fatto che non sia licatese al 100% non vuol dire assolutamente che io non nutra sentimenti di attaccamento al territorio, anzi è un mio sogno mettere radici a Licata perchè ormai sono entrato in simbiosi con gli usi, le consuetudini e l’apertura mentale della maggior parte dei licatesi. Vi ringrazio per gli stimoli che mi avete offerto e resto a vostra completa disposizione.”