I giudici della prima sezione penale del tribunale di Agrigento hanno condannato a 9 anni e 6 mesi di reclusione il boss di Porto Empedocle, Gerlandino Messina, accusato di detenzione illegale di armi e munizioni e ricettazione con l’aggravante del favoreggiamento a Cosa Nostra. Le accuse a carico di Messina vennero formalizzate quando fu catturato, dopo circa 10 anni di latitanza, il 23 ottobre del 2010, nel covo di viale Stati Uniti, a Favara. Il capo mafia fu trovato in possesso di due pistole e un centinaio di munizioni. Il pubblico ministero della Dda, Rita Fulantelli aveva chiesto la condanna a 15 anni. Il suo difensore, l’avvocato Salvatore Pennica, aveva chiesto, invece, l’assoluzione spiegando che non c’era prova che le armi appartenessero a Messina perche’ la casa dove fu arrestato era frequentata anche da altre persone.