“Non abbiamo ancora 18 anni e quindi non votiamo, ma pensiamo di avere comunque il diritto di comunicarle quello che pensiamo: fare politica sia una missione, non un tornaconto personale nè una facile carriera con grandi benefici”. Inizia cosi la lettera aperta al futuro presidente della Regione siciliana scritta dal coordinamento regionale di un gruppo di giovani aderenti all’associazione ‘Libera’ di don Luigi Ciotti.

Scrivono “in nome dei tanti siciliani uccisi dalla mafia sperando di ridare vita alla nostra amata ma disgraziata terra”. “Se potessimo votare – proseguono – le diciamo subito che non daremmo mai il nostro voto a chi denigra il loro nome o a chi preferisce non ricordarli perchè testimoni scomodi e negativi. Se potessimo votare le chiederemmo regole chiare e precise riguardo i suoi assessori e consiglieri. È impensabile lasciare che a decidere le sorti della nostra regione sia qualcuno che abbia qualche seppur remoto legame con la mafia o con qualsiasi organizzazione criminale”.

“I nostri sogni non sono il Grande Fratello o Miss Italia, ma futuro, lavoro, economia pulita, giustizia sociale. – sostengono – Vorremmo che la nostra regione fosse tutelata dal punto di vista ambientale, che ci fosse una grande sensibilizzazione riguardo ai beni pubblici, al bene comune; vorremmo che i nostri amministratori regionali (da noi stipendiati) si dedicassero assiduamente e con passione e impegno civile ai problemi della Sicilia e ne facessero venire alla luce tutte le bellezze”.

“I siciliani adulti purtroppo certi atteggiamenti mafiosi li hanno dentro come un cancro con tante metastasi ma noi siamo certi di averne ormai trovato il vaccino – concludono i giovani di Libera junior – Questo vaccino è la cultura, la scuola, l’informazione”.