Ultimamente in provincia di Agrigento i cittadini assistono sgomenti e inermi alla pratica della
capitozzatura degli alberi: stupendi viali, piazzette, vie cittadine trasformate in dimore di scheletri
arborei. Dove prima c’erano stupende chiome, panchine ombreggiate, strade armoniose adesso ci
sono tronchi mozzati senza foglie, spettacolo desolante e deprimente alla vista e all’anima.
I sindaci amano definire le città agrigentine a vocazione turistica eppure le imbruttiscono
continuamente. Non basta già il degrado dovuto ai rifiuti sparsi negli angoli cittadini, nelle
campagne, nelle vie di accesso delle città, no, devono metterci il carico peggiorando la situazione.
Quale visione hanno? Qual è per il Sindaco Giovanni Picone il concetto di città a vocazione
turistica? Anche a Campobello di Licata in questi giorni abbiamo assistito allo scempio lungo il
corso Vittorio Emanuele, scempio che Giuseppe Sicilia ha cercato invano di fermare parlando con
l’assessore al ‘ramo’ presente sul posto, senza successo… È proprio il caso di dirlo: al ramo
purtroppo reciso!
Quando non si ha alcun senso estetico e si deturpa un viale, dimora di stupendi alberi maestosi
ridotti a degli scheletri nudi senza più dignità, rimane poco altro da aggiungere.
Alberi mozzati senza più alcuna estetica e tronchi senza foglie che nella migliori delle ipotesi
sopravviveranno.
Ovviamente non è solo una questione di forma: gli effetti a lungo termine della capitozzatura sono
ancora più gravi. Dall’indebolimento, all’invecchiamento precoce, dalle malattie all’insediamento
di parassiti fino ad arrivare all’improvviso e pericoloso cedimento dei rami o al collasso degli stessi
alberi.
Il nostro appello al Sindaco e a tutta l’amministrazione è quella di fermare questa pratica
distruttiva e di non continuare oltre!
Provvedere al verde con interventi costanti di abbellimento e con una potatura di qualità dovrebbe
essere il compito di un bravo amministratore, affidato a persone competenti!
Non si tratta così una città che vuole incrementare o avviare il turismo!
Rivolgo un appello ai cittadini ad unirsi in questa lotta: una città è un organismo vivente ed è fatta
di esseri umani, alberi, uccelli… una città si può dire viva quando tutela la VITA in tutte le sue
forme, non quando la mortifica senza alcun riguardo!
Abbiamo sentito un esperto locale qualificato che ci ha spiegato quali interventi fare per il tipo di
pianta e periodo ovvero “epoca di potatura”.
La pianta sempreverde “Ficus Benjiamin” non va assolutamente potata in questo periodo e non in
questo modo. La capitozzatura la si fa solamente in due casi: o quando la pianta è stata attaccata dal
fuoco e l’intervento serve a tentare il ripristino della stessa, o nel caso di trapianto in altra sede.
L’esperto aggiunge che per come era lo stato delle piante bastava dare una sfoltita laterale,
cosiddetta “hedging”, e del lato superiore “topping”.
Aggiungiamo che interventi costanti e programmati nel tempo eviterebbero queste operazioni
distruttive, che ci sono decine di metodi diversi per evitare che il guano degli uccelli imbratti la
strada e dia fastidio agli umani, che la coabitazione fra umani e animali è naturale e che il mondo
asettico e sterile non esiste per fortuna: per quello ci sono le peggiori visioni futuriste di un mondo
senza anima, fatto di cemento e acciaio.
Ci auguriamo che non si continui con questa pratica distruttiva e che si lavori seriamente per
migliorare l’ambiente, la coabitazione nello stesso territorio fra l’uomo e la natura.
“Quando impararono a coltivare l’olivo e la vite,i popoli del Mediterraneo cominciarono ad uscire dalla barbarie”
Tucidide V secolo A.C
“Se qualcuno avrà sradicato o avrà abbattuto un olivo, sia di proprietà dello stato sia di proprietà privata,sarà giudicato dal
tribunale e se sarà riconosciuto colpevole verrà punito con la pena della morte.”ARISTOTELE, Costituzione degli Ateniesi
Meetup 5 Stelle Campobello di Licata

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