Il Ministero dell’Istruzione è al lavoro in vista dello svolgimento degli Esami di Stato: nei giorni scorsi la ministra Lucia Azzolina ha assicurato che una decisione arriverà in tempi rapidi. “Il ministro sta lavorando” in vista della maturità, ha detto la ministra qualche giorno fa. “Abbiamo chiesto agli studenti di farci delle proposte: lo scorso anno ci hanno presentato proposte molto ragionevoli; una decisione la prenderemo a breve, i ragazzi a causa dell’incertezza assoluta per le date di rientro che slittano come la tela di Penelope, hanno bisogno di avere certezze che il ministero darà a breve”.

Due le ipotesi, a quanto si apprende, alle quali si starebbe lavorando: secondo la prima si ricalca l’esame dello scorso anno, con una sola prova orale in presenza, davanti ad una commissione di docenti interni; la seconda ipotesi prevede una sola prova scritta (invece di due) e una prova orale. E’ molto probabile comunque che non ci sarà una ammissione generalizzata, come ci fu un anno fa.

Di fatto si viaggia verso una versione ridotta dell’esame di maturità per il secondo anno consecutivo. Forse un po’ meno ‘ridotta’ di quello 2020 ma comunque un esame di piccolo cabotaggio. Un vulnus ulteriore ed ulteriore linfa per le polemiche sulla didattica a distanza che non funziona e sul deficit formativo che il paese sta accumulando e che pagherà negli anni a venire.
La falsa ripartenza
Se le superiori scontano il problema più degli altri, il tema esiste anche nelle scuole media ed elementari. Non solo per lo stop alla didattic ain presenza nelle seconde e terze classi della media ma anche per effetto delle scelte di molti genitori che nonmandano per paura i figli a scuola anche quando la scuola è aperta.

Nonostante la scuola sia formalmente ripartit aieri fino alla prima media un rientro vero a scuola che non c’è stato, ad esempio, a Noto. E’ quanto sostenuto dalla consigliera comunale nonché ex assessore dell’attuale sindaco, Giusy Quartararo, che rivolge un appello allo stesso primo cittadino perché sospenda le lezioni di presenza per avviare la Dad, la famigerata didattica a distanza.
Scontro siciliano
E’ proprio la scuola il grande tema in tutta la Sicilia e il terreno sul quale si consuma il tutti contro tutti. Da una parte una quantità di genitori spaventati che chiedono di chiudere tutto e non mandare i figli a scuola. dall’altra una quantità di genitori in difficoltà perchè devono lavorare e non sanno dove lasciare i figli con le scuole chiuse e la zona rossa. nel messo gli educatori che sono altrettanto divisa fra coloroc he hanno paura del contagio e quelli che urlano come la Didattica a distanza stia azzerando la formazione e creando un gap educativo che rischia di divenire incolmabile.