Il civico consesso canicattinese boccia la mozione per l’istituzione della commissione di inchiesta sui responsabili del dissesto.

Se questa città avesse ancora bisogno di conferme sulle gravissime responsabilità ( da individuare)  riguardanti il dissesto finanziario (stimato in circa 40 milioni di euro), il civico consesso, chiamato a votare una mozione presentata dal consigliere Falcone di “Canicattì in Movimento” e avente lo scopo di istituire una commissione di inchiesta per accertare eventuali responsabilità, può dormire più che mai sonni tranquilli.

Presenti alle votazioni in 18 su 24, le opposizioni hanno, ovviamente, votato a favore (6 voti) mentre la maggioranza ha finto di essere divisa con le astensioni di “Facciamo squadra” e i voti contrari di “Corbo Sindaco”.

Una scelta ingenua. Ingenua ma perversa.

Ingenua perché attraverso tale commissione uno dei due sindaci o tutti e due,  che si sono succeduti negli ultimi 15 anni , su cui aleggiano non pochi dubbi su gravi responsabilità in merito alla “finanza allegra” che ha portato al dissesto in quanto ambedue nel periodo “sub iudice”, avrebbe permesso di fare chiarezza per fugare i dubbi che aleggiano sulle precedenti gestioni amministrative.

Perversa, perché l’attuale maggioranza, ha perso l’occasione per dimostrare che è loro interesse e interesse di chi li ha votati , ristabilire la vera verità sulla voragine finanziaria del comune di Canicattì.

Personalmente al posto del primo cittadino e a posto di chi lo sostiene , avrei indicato ai consiglieri di riferimento di votarla, proprio a dimostrazione del fatto che nulla si ha da temere da una ementuale commissione di indagine

E poi questa tanto decantata legalità fatta di lustrini e cottilons , se per una volta si fosse manifestata attraverso un azione vera e concreta senza la cravatta della festa e avesse sposato la commissione d’inchiesta , avrebbe fugato qualche dubbio sulle passerelle che la decantano.

Per l’ennesima volta questa città, latitante come sempre nei momenti più importanti, si è trincerata dietro un silenzio molto più rumoroso di una bomba.

Canicattì perde così l’occasione di riscattarsi dalle ombre che si proiettano con l’arrivo dei commissari che per 5 anni capitalizzeranno la “mala gestio” di una classe politica e dirigenziale.

Ma saranno solo lacrime di coccodrillo, perché questa città a tutto pare interessata, fuorchè alla verità.