Ieri mattina, a seguito di un articolo a firma di una fantomatica opposizione, su “Canicattiweb” abbiamo avuto modo di leggere una critica sul ferragosto ravanusano organizzato dall’amministrazione Pitrola quest’anno.
L’articolo è indubbiamente occasione per riflettere su ciò che è stato, al fine precipuo di migliorare la programmazione e l’organizzazione per l’anno prossimo.
Ma ai cittadini occorre dire le cose come stanno: il ferragosto ravanusano quest’anno è costato la stessa identica cifra spesa dall’amministrazione uscente nel 2022, con la differenza, non irrilevante, che quest’anno il bilancio comunale è stato gravato di 10.000 euro meno rispetto al 2022, per il semplice fatto che la nuova Amministrazione comunale, nonostante sia entrata nel pieno delle sue funzioni soltanto a metà giugno, con un encomiabile lavoro di squadra è riuscita a fare inserire il Ferragosto ravanusano tra le “iniziative direttamente promosse” dall’Assessorato Regionale al Turismo, Sport e Spettacolo: per l’Assessorato, infatti, l’idea di progettare azioni di promozione e di valorizzazione del patrimonio artistico-monumentale di un territorio è stato degno di attenzione e di sovvenzione.
Ed infatti tutte le attività programmate quest’anno sono state legate da un unico filo conduttore: la valorizzazione di una Ravanusa ricca di un patrimonio archeologico degno di attenzione (parco archeologico e museo “Salvatore Lauricella”), di un patrimonio enogastronomico in grado di incuriosire gli amatori della tradizione culinaria siciliana contadina (fuata e vino), di un patrimonio umano-professionale di valore (tanti artisti locali hanno dimostrato che Ravanusa è fucina di talenti).
Ma Ravanusa quest’anno ha dimostrato che ha le potenzialità per fare le cose bene e a regola d’arte: la chiave del successo è da attribuire alla collaborazione con le forze imprenditoriali e con le associazioni. Se quest’anno non ci fosse stata la collaborazione de “I forni del saraceno”, della ditta “Vini San Pio”, del “Ristorante Oktoberfest”, dei ragazzi della Pro Loco, dei Sicani del Saraceno, dei ragazzi di Impronte, dell’Acams, della Protezione Civile, della Croce Rossa e delle numerose associazioni sportive locali, con certezza la festa non avrebbe avuto il fascino accattivante che è stato riconosciuto all’unisono dai cittadini ravanusani e da quanti dai paesi limitrofi si sono riversati nel nostro salotto di città.
Di tutto questo l’anno scorso v’è stata traccia?
I cittadini di Ravanusa sono abbastanza intelligenti per documentarsi e per comparare.
Quest’anno, è vero, non è stata realizzata la sfilata di carretti, ma non per colpa dell’Amministrazione, né per colpa delle associazioni.
Si sappia, però, che la sfilata non è stata abolita, ma semplicemente rinviata per questioni burocratiche legate alle autorizzazioni preventive.
E poi consentiteci di manifestare il nostro sbigottimento: non avremmo mai immaginato l’opposizione impegnata a cronometrare la durata dei fuochi d’artificio del 15 agosto (per tale ragione bisognerebbe definire l’opposizione “SCOPPIETTANTE”!!).
Ci accusano, altresì, di avere sbagliato nell’avere affidato l’organizzazione ad un assessore residente a
Campobello. Hanno ragione! Vedremo di convincerlo a cambiare residenza, il giudizio sulla puerilità di tale accusa lo rimandiamo sia ai cittadini di Ravanusa che a quelli di Campobello!
Ad ogni modo ciò che ci rattrista è la mancanza di visione di una opposizione che sembra non avere punti di riferimento e che, pur di trovare argomenti da criticare, lede all’immagine della città: anziché creare entusiasmo attorno al proprio paese cercando di correggere insieme eventuali punti deboli, perché decide di scrivere su un giornale di Canicattì sostenendo che a Ravanusa tutto va male?