A gennaio la pioggia è caduta in modo abbondante su quasi tutto il settore ionico e il settore tirrenico, lasciando però di nuovo in deficit molte aree della regione sul settore centro-meridionale e sull’estremo settore occidentale, impedendo così in quelle aree una significativa ricostituzione delle riserve idriche. Lo dicono i tecnici del servizio agrometeorologico siciliano.
“Tra le zone più piovose della norma spiccano le aree interessate più intensamente dalla tempesta Gabri il giorno 17 e dal precedente evento del giorno 13 sull’estremo settore sud-orientale, tanto che l’area di Pachino ha ricevuto piogge 4 volte superiori ai valori normali, mentre sono numerose le altre stazioni del settore ionico dove i valori sono stati più che doppi – aggiungono i tecnici – L’altra faccia della medaglia è rappresentata da parte del Trapanese, dell’Agrigentino e del Nisseno, dove sono numerose le aree dove sono mancati quantitativi tra il 20 e il 30% di quelli attesi”.
L’accumulo medio regionale stimato sui dati della rete Sias risulta di circa 116 mm, superiore di quasi 36 mm alla norma del periodo 2003-2022, tuttavia sulle singole stazioni gli accumuli mensili variano da un massimo di 396,6 mm presso la stazione Linguaglossa Etna Nord (Ct) ((incluse le stime di precipitazioni nevose) ad un minimo di 45,4 mm presso la stazione Enna, in contrada Pasquasia lontano dal centro urbano.
Il massimo accumulo giornaliero è stato registrato anch’esso dalla stazione Linguaglossa Etna Nord con 353,2 mm il giorno 17. Il numero medio di giorni piovosi è risultato pari a 8,5, inferiore ai 10 giorni corrispondenti alla norma di gennaio del periodo 2003-2022, segno della concentrazione delle piogge in un numero relativamente limitato di eventi, contrariamente a quanto farebbe presupporre un accumulo medio regionale superiore alla norma. Il bilancio degli accumuli da inizio settembre mostra una situazione nettamente più favorevole rispetto ad un anno fa, anche nelle aree dove il mese è rimasto in deficit.
Le basse temperature del periodo e il buon livello di saturazione dei suoli lasciano presupporre che le prossime piogge possano ottenere deflussi verso gli invasi più significativi di quanto non sia avvenuto finora.