“134 interventi rivendicati dal governo regionale a fronte di circa 1800 corsi d’acqua in Sicilia? Sono un’inezia. Il piano di pulizia degli alvei dei fiumi e dei torrenti va nettamente potenziato e reso strutturale, non aspettiamo il disastro per poi cercare di correre ai ripari”.
Lo afferma la deputata M5S all’Ars Stefania Campo che oggi dallo scranno di sala d’Ercole ha lanciato un appello in questo senso al governo, comunque completamente assente in aula.
“Solo un miracolo, a Punta Braccetto nel Ragusano – dice Campo – non ci è scappato il morto dopo la voragine apertasi a causa dell’alluvione del febbraio del 2023. Se l’alveo del fiume, che non veniva pulito dal 2017, fosse stato libero, sicuramente le conseguenze dell’alluvione sarebbero state meno disastrose. La situazione non è migliore per quanto riguarda il Ragusano a Comiso, nelle campagne di Acate e a Ragusa Ibla, e in generale in tantissime parti della Sicilia. Eppure i soldi per intervenire ci sarebbero, visto che dopo la disastrosa alluvione che colpì la Sicilia sud orientale nel settembre del 2022, il governo regionale ha stanziato 20 milioni di fondi POC per la pulizia di torrenti e fiumi a rischio. Ma, come spesso succede, gli interventi fatti sono stati pochi e insufficienti. Ci chiediamo pertanto: cosa li frena? Schifani ce lo dica e metta in campo un piano straordinario e urgente di interventi per mettere in sicurezza i corsi d’acqua”.
Secondo Campo sono tre le direttrici sulle quali ci si dovrebbe muovere al più presto: individuazione di tutti i punti critici e successivi interventi; accelerazione dei cantieri e trasparenza sulle risorse; piano permanente di manutenzione e monitoraggio continuo.
“Oltre a tutto ciò – conclude Campo – è necessario coinvolgere in questo piano anche le
amministrazioni locali e le associazioni di cittadini istituendo un sistema di segnalazione tempestiva”.