Il comitato Non laviamocene le mani, gruppo informale di associazioni e privati cittadini, attivo in azioni di sensibilizzazione per la cultura dell’accoglienza e impegnato in gesti di concreto sostegno ai migranti ospiti del programma di assistenza ai richiedenti asilo, esprime fermo e aperto dissenso alla decisione degli organizzatori del Natale dei Popoli di invitare a Rovereto quale “ospite d’onore” e “protagonista di quei valori civili, sociali e religiosi su cui poggiano pace e libertà” il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis.
A fronte dei numerosi atti di solidarietà e aiuto concreto che i cittadini di Lampedusa (donne e uomini, associazioni giovanili e di tutela ambientale, gruppi parrocchiali, pescatori, Capitaneria di porto) hanno saputo offrire nei mesi più affollati di sbarchi di migranti, fornendo cibo, coperte, riparo, acqua calda, corrente elettrica, in una mobilitazione generosa che merita il plauso di tutti, non ci pare opportuno che a rappresentare “lo Spirito dell’Accoglienza” sia il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis.
Sorvolando sulle questioni giudiziarie che lo vedono sotto processo per alcuni presunti reati commessi nell’esercizio delle sue funzioni di sindaco, troviamo ingiusto e fuori luogo che sia De Rubeis a invitarci “a riscoprire il gusto della natura e la dimensione umana”, come si legge nel programma del Natale dei Popoli.

E questo per diversi motivi:
– il sindaco Bernardino De Rubeis ha espresso una sua particolare idea di accoglienza emanando il 25 febbraio 2011, quando sull’isola erano presenti migliaia di migranti, l’ordinanza 2837 che vietava accattonaggio e “bivacco”. In toni allarmistici vi si leggeva:
I Lampedusani, a causa della presenza degli immigrati non lasciano più sole le loro donne e i bambini e preferiscono chiudersi in casa come se ci fosse un vero e proprio coprifuoco. Le donne dell’isola non si recano più da sole a fare la spesa e non passeggiano più per la via principale di Lampedusa, ormai invasa dagli immigrati.

– il sindaco Bernardino De Rubeis ha pronunciato parole di evidente gravità per il chiaro stampo razzista. Da un’intervista rilasciata a Radio Padania il 21 settembre scorso:
Angela Maraventano, vicesindaco di Lampedusa: “Noi abbiamo un altro problema serio sull’isola, che sono le associazioni umanitarie. E io chiederò al ministro Maroni, chiederò al governo, l’allontanamento di queste persone dalla nostra isola, perché questi sono quelli che fomentano questi delinquenti. Perché vengono là a vedere come li trattiamo, come non li trattiamo…”
Bernardino De Rubeis, sindaco di Lampedusa: “Sono in linea con la mia vicesindaco nonché senatrice della Repubblica della Lega Nord (… ) ma i minori che intendono alcuni delle associazioni umanitarie hanno 16 e 17 anni e, scusi il modo volgare, sono ben dotati, altro che minori, e pertanto dobbiamo stare attenti perché ce li troviamo nelle camere da letto dopo tre minuti”.

– il sindaco Bernardino De Rubeis ha ottenuto dal ministro Maroni il 21 settembre scorso la garanzia che sarebbero state adottate misure certe per impedire gli sbarchi. E infatti meno di una settimana dopo Lampedusa viene dichiarata “porto non sicuro”. Una misura che ha sollevato l’allarme di Alto Commissariato per i Rifugiati, Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e Save the Children (proprio di quelle “associazioni umanitarie” che la giunta De Rubeis voleva allontanare dall’isola). Contro la decisione di tenere chiuso il porto di Lampedusa, che costringe le navi che dovessero soccorrere gente in mare a percorrere 120 miglia in più verso le coste siciliane, ha protestato di recente anche una delegazione di europarlamentari.

Per questo, il comitato Non laviamocene le mani si rammarica che ad usurpare a Rovereto il posto dei veri protagonisti lampedusani dell’accoglienza sia Bernardino De Rubeis, si augura che il governo attuale cancelli il divieto di sbarco a Lampedusa per navi in difficoltà e chiede all’amministrazione di Rovereto di esprimersi in tal senso.

Comitato Non laviamocene le mani, Rovereto
(Comitato delle Associazioni per la Pace e i Diritti Umani di Rovereto,
Gruppo di Emergency di Rovereto, Centro sociale Bruno, A.N.P.I. Rovereto e Vallagarina,
e i singoli Maura Angeli, Francesca Aste, Micol Cossali, Sandra Dorigotti, Rita Farinelli dell’Osservatorio Cara Città, Federica Fortunato, Giulia Mirandola, Paola Rosà, Mara Rossi, Antonio Senter, Stefano Turrini, Francesca Vanoni, Luisa Zanotelli)