Spiacevole incidente per Fabrizio Ferrandelli, candidato sindaco del centrosinistra a Palermo, durante un confronto organizzato dall’Arcigay Palermo a Villa Filippina con gli altri competitors alle amministrative del 6 e 7 maggio. Un esponente dei radicali, Gaetano D’Amico, è salito sul palco dando uno schiaffo al vincitore delle primarie.

È stato necessario l’intervento della Digos che ha allontanato D’Amico, che si è buttato a terra per non farsi portare via. Già nei giorni scorsi D’Amico aveva insultato al suo arrivo a Palermo il leader Pd Massimo D’Alema.

Frastornato, Ferrandelli ha replicato: “Prendo le distanze dai violenti”. E poi ha aggiunto: “Non è il primo schiaffo che ricevo nel corso di questa campagna elettorale, ci sono stati quelli morali come le primarie. Io comunque vado avanti. Porgo l’altra guancia, Palermo è una città che ha bisogno di pace e di allentare i conflitti”.

Presente come ospite all’incontro, c’era anche Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay, che prende le distanze dall’esponente dei radicali. “Ignoro le motivazioni reali del gesto di D’amico, ma la mia sensazione è che sia stata una reazione maturata all’interno di un dibattitto strettamente palermitano, che non ha nulla a che vedere con l’attività dell’associazione – commenta il presidente – Personalmente credo che alla base di questo gesto inqualificabile ci sia stata una buona dose di rancore personale. In ogni caso tutto ciò è irrilevante, perchè non si possono giustificare simili reazioni. D’Amico ha commesso un’azione da condannare, che trovo incredibilmente volgare e violento”.

“Avrebbe potuto esprimere tutte le sue contrarietà nei confronti del candidato e dei suoi programmi in maniera civile all’interno del dibattito, mettendo tutti nella condizione di comprendere le sue motivazioni. Così non è stato e per tale ragioni credo che quello che sia accaduto oggi sia una scoffitta per tutta la società civile”.