La logica della mercificazione e del profitto di pochi a danno di molti, è ormai diffusa ovunque (con la complicità di una classe dirigente/politica che non conosce più limiti). Prendiamo ad esempio l’acqua, perchè sarà questo bene prezioso il nuovo petrolio sul quale si scateneranno guerre e lotte tra potentati. Riprendersi il controllo di questa risorsa a livello territoriale, è ormai l’unica forma di democrazia rimasta praticabile. Specialmente in un territorio come il nostro (l’agrigentino), ove l’erogazione avviene per poche ore al mese, fatti salvi quei paesi dove cittadini ed amministrazione con gli attributi hanno mandato a quel paese il gestore privato. L’acqua è divenuto il problema più grande e quindi riapproprirci dal basso di questo ed altri beni comuni, significa avere ancora una democrazia con reali poteri dei cittadini e salvarci, nel contempo, dalla logica che trasforma tutto in business, come quella dei rifiuti che continuano ad essere raccolti e smaltiti per arricchire solo chi li gestisce. E’ ovvio che, per fare questo, specialmente dopo che è stato ignorato il referendum, un minimo dei «cosiddetti» tocca tirarli fuori…Altrimenti, zitti e via di corsa alle prossime privatizzazioni: magari dell’aria che respiriamo e della parola.
Salvatore Ferrara – Ravanusa