Il Comitato Beni Comuni e il Partito della Rifondazione Comunista, dopo il colloquio avuto con il Sindaco, dove erano presenti diverse istituzioni, e dove si è discusso delle necessarie rassicurazioni per comprendere se la realizzazione della nuova cabina elettrica in via Angela D’Oro rispettasse tutti i parametri e norme vigenti, dopo una esamina dettagliata dei documenti,

CHIEDIAMO

all’amministrazione comunale di prendere in considerazione la richiesta di parere favorevole all’ARPA – per come dall’ente stesso esplicitamente marcato nell’incontro avuto al Comune – al fine di esercitare le funzioni di controllo e di vigilanza sanitaria e ambientale, utilizzando quindi la struttura regionale preposta.

Questo attuerebbe specifica azione che garantirebbe il rispetto dei parametri inerenti all’esposizione ai campi elettrici e magnetici che saranno generati dalla cabina in oggetto.

Vogliamo, invece, adesso fare delle precisazioni che non serviranno ovviamente a dire che la cabina da installare dentro la scuola “Falcone-Borsellino” non rispetti le norme, bensì illustrare le ragioni che ci hanno spinto ad intervenire sulla questione:

La Giunta Comunale, con la specifica proposta di delibera sull’area dove collocare la cabina elettrica, non ha tenuto conto di nessun’altra individuazione di lotti di terreno disponibili, tranne che quello all’interno dello spazio di pertinenza della Scuola di via Olanda (per come confermato nella conferenza di servizio, dove l’ing. Avenia – dirigente UTC – specificava a nostra domanda che l’unica area proposta dall’A.C. per l’installazione della nuova cabina è stata quella del terreno frazionato della scuola). Perché?

La Società ENEL S.p.A., vista l’urgenza manifestata dalla Tenenza dei Carabinieri (per come dettagliato e confermato nella deliberazione di Giunta Comunale N. 8 del 09.01.2012), ha “dettato legge” nei confronti del Comune, in modo da poter collocare tale cabina di distribuzione nel sito, per loro, economicamente più idoneo, ma nel rispetto della salute il meno adatto. Ma è l’Enel a decidere il sito o è il Comune che ne ha facoltà?

Nella conferenza ci siamo posti una domanda che parecchi cittadini hanno in questi giorni nuovamente marcato. Visto che la realizzazione della nuova cabina elettrica è motivata soprattutto dalla necessità di soddisfare la nuova richiesta di fornitura d’energia formulata dal Comando Legione Carabinieri di Favara (per come dettagliatamente descritto nella relazione tecnica presentata dall’Enel al Comune), abbiamo chiesto all’A.C., perché non si è pensato di installarla nello spiazzo adiacente alla nuova caserma? La risposta fornita, nell’incontro svolto al Comune, poneva innanzi alla nostra valutazione il non potere attuare l’allocazione dentro la nuova caserma per questioni di sicurezza, lasciando quindi nel generico il giustificare la diversa scelta intrapresa dagli organi preposti. Quali sono in dettaglio le norme che vietano l’installazione della cabina nello spiazzale della caserma? Perché nella scuola SI e nella caserma NO?

Nonostante l’Enel, nella relazione tecnica, e in dettaglio sullo specifico intervento inerente ai CEM (campi elettro magnetici) generati dalla cabina, vada a dettagliare che la stessa “sarà installata su di un’area confinante, per tre lati, tramite idoneo muro di recinzione, con un’aiuola, non praticabile e, per l’ultimo lato, con la pubblica via Ragioniera Angela D’Oro, il suo posizionamento risulta, pertanto, distante da ambienti sensibili…”. Il dato stilato da Enel risulta non del tutto corretto, in quanto il sito che occuperà l’ubicazione degli impianti è dentro un terreno pertinente ad una scuola frequentata da bambini (quindi ambiente sensibile). Perché spacciare il terreno che si sta usando per la cabina come luogo non sensibile?

    La legge prevede che i Comuni adottino un regolamento c.d. di minimizzazione finalizzato a garantire il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Sulla base di tale criterio viene ammesso, ad esempio, che vengano introdotte regole finalizzate, per quanto riguarda il profilo urbanistico, a tutelare zone e beni di particolare pregio paesaggistico/ambientale o storico/artistico ovvero, con riferimento alla minimizzazione dell’esposizione ai campi elettromagnetici, alla individuazione di siti particolari e determinati, i quali, per destinazione d’uso e qualità degli utenti, possono essere considerati particolarmente sensibili alle immissioni di campi elettromagnetici, quale è e ne risulta un istituto scolastico frequentato da bambini! Perché nella scelta della collocazione della cabina non se n’è tenuto conto?

Il Comitato Beni Comuni e Rifondazione Comunista ribadiscono a questa amministrazione comunale la propria contrarietà sulla scelta attuata per la cabina di trasformazione elettrica di via Angela D’Oro, considerando il sito inopportuno per le motivazioni su esposte, nonostante rispetti le relative norme.

Con osservanza

Il Comitato Beni Comuni di Favara

Il Partito della Rifondazione Comunista di Favara

Ci sembra d’obbligo terminare questa lettera nel dare voce ad alcune parole di un insegnante della scuola. Parole che condividiamo in pieno, nella speranza d’una Favara migliore:

“Sventrata la recinzione della scuola Falcone Borsellino di Favara”. Si, perché i trattori ne hanno buttato giù un pezzo. Nessuno si è accorto che ogni sbarra ha un colore e che tutte insieme ripetono l’armonia dell’arcobaleno. Così hanno scelto di dipingerlo qualche hanno fa i nostri alunni. Un modo per segnalare un limite al di là del quale vi è la scuola, luogo di studio e di crescita nei sani valori. Oggi quel sito è stato profanato. A chi ha giustamente protestato è stato risposto:”ci prendiamo poco spazio, non ci saranno problemi della palestra che verrà, la centrale non fa male, e se fa male la toglieremo”. Questo è il volto triste delle istituzioni. Ci fa soffrire dirlo, ma è così. Quando le istituzioni mostrano superficialità, ipocrisia, arroganza per il bene comune ci indigna e non si può tacere.