Sulla riforma delle province regionali, Crocetta alza palla e schiaccia sul campo del Parlamento regionale. In conferenza stampa a palazzo d’Orleans dove ha raccontato gli esiti della giornata romana di ieri, Crocetta ha colto l’occasione per riportare al centro l’azione di governo sul tema della riforma degli enti regionali: “Proporremo il nostro atto di indirizzo al Parlamento chiedendo anche che le elezioni per le Province siano rinviate per consentire una riforma organica del Parlamento  su proposta del governo”. Il presidente della Regione dunque rimette al centro della sua attività di governo il tema che rischia di far saltare i rapporti di “collaborazione” avviati con i grillini all’Ars e considerati ormai a livello nazionale il simbolo del “modello Sicilia”.

Argomento su cui il governatore ribatte pronto: “E’ il modello Crocetta non il modello Sicilia. Ho sempre parlato con tutti. Ho dichiarato che in aula avremmo chiesto il voto sui nostri progetti senza maggioranze rigide e chiuse in dei recinti. Mi pare che sia stato fino ad oggi un modello vincente”. Che rischia però di infrangersi sugli scogli del doppio pensiero che anima i grillini da un lato e Crocetta dall’altro. Almeno sull’argomento province regionali. I primi sono per l’abolizione totale degli enti di derivazione regionale, il presidente invece anche in conferenza stampa ha ribadito la volontà di “andare verso i consorzi di comuni come prevede lo Statuto”.
L’assessore regionale agli enti locali, Patrizia Valenti poi precisa: “La riforma delle province coinciderà con una riforma e un riordino sostanzioso dell’amministrazione regionale. Prevediamo cioè di allegerire la Regione di alcune funzioni demandando ai territori queste competenze. Per questo con il presidente Crocetta avevamo portato avanti la proposta di rinviare la data delle elezioni per un tempo congruo e comunque entro la fine di quest’anno per una riforma che preveda davvero un accorpamento e un concentramento di funzioni organici”.
Per quel che riguarda il disegno di legge che prevede il rinvio del voto per le amministrazioni provinciali, ha poi spiegato la Valenti, “il ddl rinvio è stato scritto in prima commissione Affari istituzionali. E potrebbe essere sufficiente con un passaggio in aula per garantire il rinvio. Altrimenti entro mercoledì faremo giunta e saremo noi a proporre con delibera di giunta il rinvio”.
Per il presidente della Regione, poi, il dibattito in corso sulle province è l’occasione per lanciare un messaggio ai “suoi” alleati. E lo fa rispondendo al presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone che ha dichiarato ieri di voler portare in aula, in assenza di un disegno di legge organico, uno qualsiasi dei nove ddl sull’argomento depositati in prima commissione Affari istituzionali. “Dal partito del presidente mi arrivano segnali diversi. I partiti calino le maschere e sulla riforma dicano con chiarezza cosa vogliono”.