L’Assemblea regionale siciliana ha approvato, questo pomeriggio, il disegno di legge-voto per l’apertura di due casinò in Sicilia, uno a Taormina e l’altro a Palermo.
Il testo adesso passerà al vaglio del Parlamento nazionale che dovrà legiferare poiché la regione non ha potestà legislativa primaria in questa materia. Il ddl-voto è passato a maggioranza, col voto contrario dei 12 deputati 5 stelle e con 4 astenuti.
Il ddl-voto, costituito da un solo articolo e approvato dall’Ars, prevede l’apertura dei casinò in deroga al codice penale, motivo per cui la competenza è dello Stato. Dopo l’eventuale ok da Roma, l’Ars tornerà a legiferare sul “procedimento per l’individuazione delle sedi dei due casinò nei territori di Taormina e Palermo, le modalità di gestione delle case da gioco oggetto di concessioni amministrativa e affidata a società per azioni individuate secondo procedure di evidenza pubblica, la durata delle concessioni amministrative, l’ indicazione delle tipologie di giochi autorizzati e i giorni di chiusura e gli orari di apertura al pubblico dei locali adibiti al gioco”.
Oltre al ddl-voto, l’Assemblea, sempre questo pomeriggio, ha approvato anche un ordine del giorno, a firma di Lino Leanza (Art.4) e Nino Germanà (Pdl-Ncd), che impegna il governo ad affrontare la questione relativa all’apertura delle case da gioco in commissione paritetica.
“La Sicilia non ha bisogno di Casinò per incrementare il turismo – dice Massimo Fundarò, coordinatore regionale di Sel -, ma di politiche moderne che valorizzino il nostro patrimonio e lo rendano fruibile. Se si pensa di colmare i vuoti nelle politiche sul turismo con soluzioni vecchie non abbiamo capito nulla del mercato turistico internazionale e avremo solamente contribuito ad aumentare i rischi generati dal gioco d’azzardo, compresi quelli rappresentati dagli interessi mafiosi nel riciclaggio”.
“Due casinò nell’Isola possono essere un importante volano di crescita turistica e di sviluppo – sostiene Leanza, primo firmatario della proposta di legge – e rappresentano una forma di risarcimento per le tante discriminazioni subite dalla nostra isola. Mi auguro che anche a livello nazionale i deputati eletti in Sicilia facciano quadrato intorno a questa importante norma e mostrino coesione analoga a quella dimostrata in queste ore dal parlamento siciliano”.
“Quella della realizzazione dei casinò è una opportunità che la Sicilia non può farsi sfuggire – commentano i deputati Pippo Currenti e Totò Lentini -. Troppo spesso i turisti lasciano la regione per dirigersi sulla vicina isola di Malta dove si può anche giocare in un casinò. Ed anche sul territorio italiano esistono casinò come sanremo e non soltanto. C’è, poi, il ricorso ai sistemi di gioco on line quasi sempre gestiti dall’estero che fanno che questo genere di attività si svolga regolarmente ma indirizzando su altri territori i vantaggi e con scarse possibilità di controllare i flussi finanziari. Una legge organica serve a ottenere un doppio risultato: da una parte cogliere l’occasione di sviluppo, dall’altra togliere il sistema del gioco al controllo da parte di società estere o, peggio, allo sfruttamento del vuoto normativo da parte della criminalità organizzata”.
“Con legge voto approvata stasera all’Ars per l’istituzione dei casinò a Taormina e Palermo, la Sicilia fa un passo avanti. La legge voluta dai gruppi Drs e Articolo 4 mira a colmare le differenze tra il nord del Paese e la Sicilia in merito alla presenza delle case da gioco”, affermano Giuseppe Picciolo e Marcello Greco, rispettivamente capogruppo e deputato dei Democratici riformisti per la Sicilia. “Sono certo – aggiunge Picciolo – che il ministro Alfano, che abbiamo incontrato sull’argomento grazie al collega Nino Germanà, si adopererà con il governo nazionale, in collaborazione con il presidente della regione Crocetta, per completare il procedimento legislativo che in seguito all’attivazione della commissione paritetica Stato-Regione non prevede più il passaggio al parlamento nazionale ma un decreto del governo per il quale ci attiveremo tutti. I casinò in Sicilia saranno certamente una forte attrazione turistica ed avranno un impatto economico notevole”.