Si apprende con sgomento l’incomprensibile ed ingiustificata decisione
assunta in sede di Giunta Regionale, delibera di Giunta Regionale presieduta
dal Presidente della Regione Sicilia on. Nello Musumeci n 451 del 15
novembre 2018, con la quale viene eliminato dalla programmazione
regionale il finanziamento per la realizzazione dell’impianto di Compost già
progettato, peraltro, secondo le puntuali indicazioni del Dipartimento
Regionale alle Acque ed ai Rifiuti, ed ubicato nell’area industriale di
Ravanusa.
L’impianto la cui progettazione inizia nel lontano 2008 é stato
ripetutamente aggiornato su richiesta del competente Assessorato
Regionale, ed è stato inserito da sempre nella programmazione regionale
degli impianti compreso il “patto per il Sud”.
Il progetto pensato per soddisfare le esigenze del conferimento della
frazione umida per i comuni del territorio di competenza dell’ex ATO AG 3 e
precisamente Canicattì, Campobello di Licata , Naro, Ravanusa, Palma di
Montechiaro, Camastra e Licata, essendo ubicato in zona baricentrica
rispetto ai comuni citati e soprattutto essendo pubblico avrebbe consentito
il conferimento della frazione differenziata umida con bassi costi per le
comunità. Infatti, si otterrebbero ridottissimi costi di trasporto e bassi costi
di conferimento, notoriamente l’impiantistica pubblica non persegue
profitti ma esclusivamente la copertura dei costi.
La decisione della Giunta Regionale non è stata preceduta da nessun
incontro con i rappresentanti del territorio siano essi i sindaci, onorevoli
eletti nel territorio ovvero la SRR.
L’impianto nel corso di questi anni è sempre stato attenzionato da parte
delle amministrazioni regionali ed è sempre stato inserito nelle varie
programmazioni compreso l’ultimo Piano Regionale dei Rifiuti redatto dalla
amministrazione regionale.
La decisione assunta da parte della Giunta di Governo con la delibera n 451
del 15.11.2018 appare in totale contraddizione persino con la proposta di
legge esitata dalla Commissione Territorio ed Ambiente, nel disegno di
Legge della IV Commissione di riforma del settore dei rifiuti.
Infatti, in tale disegno di legge si evidenzia ripetutamente il cosiddetto
“principio di prossimità”, ovvero il ciclo dei rifiuti sia per la riduzione dei
costi che per favorire il riciclaggio e recupero deve avere impianti
territorialmente di prossimità cioè vicino ai luoghi di raccolta ciò anche al
fine di raggiungere l’autosufficienza.
Con l’irragionevole annullamento del finanziamento di 10.000.000,00 di
euro – diecimilioni/00 – del progetto si continua a penalizzare una parte
della provincia di Agrigento costringendo i comuni che, a parere della
Regione, DEVONO raggiungere percentuali di raccolta differenziata superiori
al 65 % a sostenere dei costi elevatissimi e di molto superiori al costo del
conferimento in discarica degli RSU. La mancanza di impianti facilmente
raggiungibili e possibilmente pubblici comporta che la frazione organica
venga smaltita presso impianti privati posti anche a centinaia di chilometri
dai luoghi di raccolta con evidente e palese ricaduta sull’aumento dei costi
del servizio.
Carmelo d’Angelo Sindaco di Ravanusa e Giovanni Picone Sindaco di
Campobello di Licata chiedono con estrema urgenza di essere sentiti,
contestualmente alla SRR Agrigento Est, dal Governo Regionale affinché
l’infausta decisione venga modificata consentendo la realizzazione di un
impianto di trattamento della frazione organica derivante dalla raccolta
differenziata ubicato a poca distanza dai luoghi di raccolta e con un basso
costo di conferimento.
Ravanusa/Campobello di Licata lì, 22/novembre/2018
Carmelo d’Angelo Giovanni Picone
Sindaco di Ravanusa Sindaco di Campobello di Licata