“Occorre pensare sin da subito a come organizzare, in sicurezza, il rientro in classe degli alunni siciliani. Già nei giorni scorsi avevo proposto all’assessore Lagalla, che ha apprezzato la mia iniziativa, di dotare quale dispositivo di protezione individuale le visiere in luogo della mascherina per i bambini della scuola dell’Infanzia e per gli alunni della scuola Primaria. Ora, chiedo che entro giugno si svolgano gli Stati Generali della Scuola con l’organizzazione di una conferenza alla quale prendano parte oltre ai rappresentanti del governo regionale e i componenti della V commissione Ars, anche il direttore dell’Usr Sicilia e i responsabili degli uffici territoriali scolastici provinciali, gli enti locali attraverso l’Anci Sicilia, le organizzazioni sindacali e i rappresentanti delle associazioni dei dirigenti scolastici, dei docenti e dei genitori. Tale evento potrebbe tenersi in presenza presso l’atrio dell’Albergo delle Povere a Palermo in condizioni di piena sicurezza. L’obiettivo è avviare un confronto tra le parti sapendo che la politica deve operare scelte condivise con la scuola militante, dirigenti, insegnanti e genitori. È necessario, infatti, che la scuola riparta in sicurezza, definendo le condizioni per il distanziamento sociale, la didattica a distanza almeno a partire dal terzo anno della primaria, l’assistenza e l’integrazione scolastica, la cura educativa verso i più piccoli. Per tutto ciò è indispensabile programmare un grande piano di rilancio dell’edilizia scolastica da attuare già con un primo step durante l’estate. Tra le cose su cui la Regione Siciliana potrà distinguersi, sento di suggerire il ripristino di una figura non più esistente da decenni che è quella dell’assistente nella scuola dell’Infanzia. Tale profilo professionale assicurerebbe l’attenzione che per i piccoli è indispensabile per tutta una serie di iniziative legate all’accoglienza, all’accudimento, alla cura e all’autonomia personale, tenuto conto che sarà davvero difficile fare osservare il distanziamento sociale a bambini della fascia 3-6 anni. Sarà utile discutere su quanto previsto dall’articolo 27 della legge regionale sul diritto allo studio che prevede la possibilità di reclutare psicologi al servizio delle istituzioni scolastiche, oggi assai più interessate a dover fronteggiare il fenomeno della dispersione scolastica. Sarà infatti importante valutare quanto il lockdown e la sospensione delle attività didattiche in presenza abbia potuto incidere negativamente sui bambini e sui ragazzi ai quali è stato negato ogni diritto. Inoltre l’Assessorato regionale alla Pubblica istruzione dovrà negoziare con il governo nazionale, in ragione dell’autonomia statutaria, il monte ore annuale delle discipline che si intendono ridurre nelle scuole del primo ciclo di istruzione per l’emergenza Covid-19, stante la riduzione dell’orario delle lezioni previsto dal Miur e l’eliminazione del tempo pieno che, invece, al contrario potrebbe essere molto utile ripristinare. Gli stati generali sono anche l’occasione per valutare come garantire piena assistenza ed integrazione ai bambini disabili di cui ad oggi nessuno si è occupato, lasciando nell’abbandono più assoluto le famiglie che come sempre restano prigioniere della loro trincea. La scuola siciliana, in sostanza, deve farsi trovare pronta per non subire le legittime critiche che ad oggi stanno piovendo in maniera pesante sul governo nazionale che nel merito non si è distinto in termini di proposta e di strategia. Per queste ragioni, occorre andare anche oltre ripensando la legge regionale sul dimensionamento scolastico (L.R. 6/2006), che già contiene parametri diversi rispetto a quelli nazionali che hanno prodotto l’affollamento delle classi, l’unificazione indiscriminata di istituzioni scolastiche, le classi pollaio e la perdita consistente di posti di lavoro tra dirigenti, direttori amministrativi e docenti. Chiedo al governo regionale di invertire una tendenza che con la logica dell’austerity, da diversi anni, ha distrutto sia la scuola che la sanità, utilizzate da tutti i governi come bancomat”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.