In occasione del centenario della nascita di Leonardo Sciascia l’amministrazione comunale di Santo Stefano di Quisquina su proposta del Sindaco Francesco Cacciatore ha deciso di rendere omaggio a uno dei più grandi scrittori italiani del dopoguerra, con l’intitolazione di una strada del paese.
“Spirito libero e anticonformista, lucidissimo e impietoso critico del nostro tempo, Sciascia è una delle grandi figure del Novecento italiano ed europeo, dichiara il sindaco Cacciatore. Sempre al centro della scena pubblica, è stato un riferimento della coscienza critica del nostro paese. Ma Sciascia è stato anche e soprattutto uno scrittore fortemente radicato alla nostra terra di Sicilia , che ha saputo raccontare con stile e parole nuovi, in un autentico e sofferto sforzo di comprensione razionale, e di impegno militante”.
Durante l’evento online anche l’intervento del ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Giuseppe Provenzano che dichiara:
“Sono nato e cresciuto in un piccolo paese, di alta collina, in mezzo alla Sicilia. In casa mia c’erano pochi, pochissimi libri. E tra questi, alcuni di Leonardo Sciascia. Ho cominciato a leggerli che ero già ragazzo. Ad accorgermi che nulla sapevo di me e del mondo – anche del piccolo mondo intorno, del paese – se non l’apprendevo lì, in quella letteratura. In quello specchio. Nero su nero. A cent’anni dalla nascita vale anche per me quel suo ammonimento, che dovrebbe scoraggiare parole fuori luogo. ‘La morte è terribile non per il non esserci più ma, al contrario, per l’esserci ancora e in balìa dei mutevoli ricordi, dei mutevoli sentimenti, dei mutevoli pensieri di coloro che restano’”.
Così il ministro
La Fondazione Leonardo Sciascia lancia oggi online la prima di tante manifestazioni organizzate nell’anno in cui si celebra il centenario della nascita del grande scrittore siciliano.
A partire dalle ore 19, sui canali Facebook e Youtube della Fondazione, viene trasmessa in diretta una tavola rotonda: coinvolti alcuni degli studiosi che piu’ assiduamente si sono occupati dell’opera dell’intellettuale: Antonio Di Grado, direttore letterario della Fondazione, Matteo Collura, autore della prima biografia dello scrittore, Il maestro di Regalpetra, Luis Luque Toro, Ettore Catalano, Camilla Maria Cederna, Nino De Vita, Lavinia Spalanca, Valter Vecellio, Rosario Castelli e Paolo Squillacioti, che ha curato per la Adelphi la riedizione delle opere complete di Sciascia. A introdurre l’evento il sindaco e l’assessore alla Cultura di Racalmuto, Vincenzo Maniglia e Enzo Sardo, e il regista Fabrizio Catalano, incaricato di coordinare le iniziative per il centenario sciasciano.
In programma anche l’inaugurazione di un monumento commemorativo, voluto dall’amministrazione comunale di Racalmuto e realizzato da Francesco Puma, e la presentazione della cartella che la Fondazione Sciascia ha realizzato in collaborazione con la Pinacoteca Alberto Martini, con un’acquaforte del grande artista di Oderzo, che fu uno dei precursori del Surrealismo, dal titolo “Le tre sirene e un testo di Leonardo Sciascia”.
“ricorre il centenario della nascita di Leonardo Sciascia, Maestro di scrittura, (lui avrebbe sorriso sornione dicendo che era solo maestro di scuola), straordinario uomo di penna, che passava, con nonchalance, dalle narrazioni ai saggi, dai gialli col finale aperto a commedie o inchieste giornalistiche e storiche. Da giornalista e scrittore, ma soprattutto da Assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, apprezzo particolarmente il suo modo di anatomizzare crudamente il potere, combattendo instancabilmente contro una pletora di trasformisti e rifiutando sempre il “compromesso”. Sciascia, di cui sono appassionato lettore, ha avuto il dono di intuire verità scomode e di raccontarle senza filtri: un intellettuale libero, anticonformista e irriverente; un eretico che ha precorso i tempi e li ha percorsi guardando oltre, sfidando chi preferiva crogiolarsi acriticamente fra dogmi culturali, morali e politici; un rivoluzionario solitario che portava alto il vessillo degli incomodi non proni alle false verità preconfezionate“.
A sottolinearlo è l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, nel giorno in cui ricorre il centenario di Sciascia, nato a Racalmuto l’8 gennaio del 1921.
“Questo grande interprete del nostro tempo – aggiunge l’assessore Samonà – è colui che ha coniato un neologismo perfetto per chi, come me, è affetto da una dolcissima patologia, la “sicilitudine”, quale appartenenza struggente e appassionata alla Sicilia. Alcuni hanno voluto interpretarla come “relegazione dei siciliani in una monade senza porte e finestre”, detta alla Leibniz, io invece l’ho sempre letta come “Sicilia metafora del mondo”. Infatti, Leonardo Sciascia era sì uomo dalle salde radici trapiantate nella terra, ma, allo stesso tempo, amava guardare oltre al particolare per rendere giustizia a questa nostra Isola. La “sicilitudine”, nostro carattere distintivo, è paradigma di solarità e inquietudine, metafora di una condizione esistenziale che, dunque, da particolare diventa universale. Entrata a far parte saldamente del nostro vocabolario, la “sicilitudine”, dunque, è un tratto distintivo di aderenza a questa terra, ma soprattutto finestra sul mondo e varco su vasti orizzonti: insomma, uno specchio in cui rimirarsi, scoprirsi, conoscersi alla luce di una verità, a volte, impietosa. Sciascia è da considerarsi, quindi, testimone di quel sentimento verace che si concretizza nell’Identità Siciliana più profonda e più vera”. “Celebrare il centenario di Leonardo Sciascia – conclude Samonà – è anche ricordarne il suo impegno contro la mafia, i profetici avvertimenti sulle possibili derive di certa antimafia, il lucido spirito di contraddizione, il suo essere maestro del dubbio e cultore della verità. L’8 gennaio 1921 è una data fondamentale per la Sicilia e per l’Italia, perché nacque un eretico, libero dalle logiche delle ideologie dominanti, da ogni genere di conformismo e di aderenza con il potere”.

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