L’epilogo dell’ultimo consiglio comunale tenutosi il 28 lunedì scorso credo sia a tutti noto. Si sarebbe dovuto votare l’ormai famoso “ dissesto” e invece la maggioranza ha impugnato “forse” strumentalmente la relazione dei Revisori dei Conti, al punto n°3  quello che riguardava il piano di riequilibrio, poco attinente alla  proposta portata in consiglio dalla posizione N°3 dott.ssa Meli e dopo avere strapazzato il Presidente del Collegio dei Revisori e relativi componenti,  si è pensato bene di chiedere una integrazione al punto 3, dopo una prima richiesta alquanto generica che faceva venir fuori in maniera fin troppo chiara la vera finalità della richiesta.

Tutto ciò senza che il primo cittadino pronunciasse una sola sillaba, anche dietro richiesta di qualcuno dei  consiglieri che lo invitava a relazionare su un argomento ritenuto il più importante in assoluto “ il dissesto”. Come in un’aula di tribunale, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ma andiamo avanti. Consiglio rimandato a data certa; il 20 aprile solo sette giorni prima della scadenza fissata al consiglio comunale, per potere votare il dissesto e ricordata dall’ultima missiva inviataci dal commissario Regionale Dott.Cocco.

Se il Consiglio in quella data per un motivo qualsiasi non dovesse votare, rischia di andare a casa in blocco ed essere sostituito da un solo commissario. Una prospettiva che dipende da mille variabili. Ma dal punto della strategia politica ne vogliamo analizzare qualcuna… se vi va.

Tecnicamente , anzi numericamente il Sindaco con una mossa a sorpresa potrebbe mandare a casa l’intero consiglio comunale e amministrare i prossimi cinque anni senza avere nè pance politiche da sfamare né  opposizioni a cui rispondere. Voi vi chiederete   come questo possa essere possibile. Proviamo a spiegarlo. Ad oggi il gruppo di Vincenzo Corbo conta nove consiglieri , cinque ne conta il gruppo che fa capo a Presidente Licata ( facciamo squadra),  tre i consiglieri di Soprattutto Canicattì ( Di Venturiani), uno il gruppo Onda con Cilia, due fratelli D’Italia con marchese Ragona e Lalicata, uno la lista Sciabarrà Sindaco con l’omonimo consigliere e due Forza Italia, con Giuseppe Alaimo e Diego Ficarra, e infine ( uno)  Fabio Falcone di Canicattì in movimento.

Partiamo dall’annuncio fatto dal gruppo di Soprattutto Canicattì a proposito del dissesto. Il gruppo per voce del consigliere Cuva ha annunciato che abbandonerà l’aula durante la votazione del dissesto. Quindi meno tre consiglieri. Se Corbo riuscisse a convincere i propri consiglieri a sacrificarsi magari prospettando ricchi premi e cotillon ( scherziamo si intende) invitandoli a disertare anch’essi durante il voto, il gioco sarebbe fatto.

Ai tre consiglieri  di “ soprattutto Canicattì” se ne sommerebbero nove  della lista Corbo Sindaco . Quindi nove più tre è uguale a dodici. Non si raggiungerebbe il 50 percento più uno e il dissesto non sarebbe votato dal consiglio comunale. I consiglieri tutti a casa. Il sindaco Corbo farebbe piazza pulita in un sol colpo. Cinque anni da imperatore per la gioia non solo sua ma anche di qualche mentore politico che potrebbe definire tale mossa “ bellissima”.  Qualcuno con aspirazioni di carattere regionale probabilmente né rimarrebbe deluso , i consiglieri ritornerebbero alle loro case, qualche assessore verrebbe immediatamente  sostituito con qualche scontento da lasciare contento e tutti vissero felici e contenti….. Avrete a questo punto capito che si trattava solamente di una favola……hai mai visto chi dice bugie allungare il naso?