Quando si parla di sport a Canicattì alla maggior parte dei canicattinesi riaffiorano alla mente i ricordi dei tempi d’oro del calcio locale, a questa disciplina sono legati i ricordi più belli e nostalgici che hanno fatto sognare migliaia di tifosi biancorossi. Tutti gli appassionati, ricordano le infuocate trasferte dei campionati dell’interregionale e della C2, anni bellissimi per la dirigenza, per i tifosi e per la città intera. La promozione nel campionato di serie C2 ha rappresentato una sorta di riscatto sociale di questa cittadina del profondo sud d’Italia, che con le glorie sportive ha voluto scrollarsi di dosso un retaggio di ataviche aspirazioni non esaudite. E’ stata la conferma di una città e di una società sana che ha avuto la caparbietà di cambiare in meglio. “Avere una squadra in serie C ti riempie di orgoglio – ricorda l’assessore Diego Ficarra, ex calciatore della formazione del Canicattì nel campionato di serie C2 ed attuale allenatore – la promozione in C2 ha rappresentato il fattore trainante per ambiti traguardi anche in altre sfere di attività sociali. Lo sport , infatti, è un fattore sociale ed economico , una manifestazione di massa e della città tutta. Sono stati anni stupendi, il calore dei tifosi, ci galvanizzava a tal punto che in campo davamo sempre il massimo”. La formazione biancorossa, era un avversario temuto, ed in qualunque campo si recasse era sempre guardata con rispetto riverenziale. L’ex calciatore biancorosso, con un pizzico di nostalgia, ci descrive alcune curiosità di quegli anni: pensate che in una partita di interregionale dei primi anni ottanta, a Sciacca – commenta – fui molto impressionato dalla direzione della gara che fini 0 a 0 di un arbitro molto bravo. Si chiamava, pensate un po’, Pierluigi Collina. Quando entrò negli spogliatoi, l’arbitro più famoso d’Italia, mi colpì molto il fatto che ricordasse a memoria i nomi di tutti i calciatori senza leggere la distinta. Già da allora l’arbitro Collina dimostrava di essere fortemente predisposto alla folgorante carriera che poi ha realizzato. Il canicattì calcio ha rappresentato degnamente tutta la città ed è per questo che non può essere trascurato”.