Carissimi amici,
Iniziamo oggi la nostra collaborazione con Canicattìweb. Com.
Lasciatemi intanto, complimentarmi con gli ideatori di questa iniziativa, che arricchisce la nostra comunità di un mezzo veloce e puntuale per ricevere informazioni e che ci fa entrare in una nuova epoca, quella, appunto, rivoluzionaria di Internet…
Entrando, quindi, nel vivo della rubrica che mi è stata assegnata, intendo avviare questa mia nuova avventura con un argomento a me molto caro , in ragione anche della mia specializzazione, ma credo interessante anche per voi lettori: L’insufficienza venosa degli arti inferiori.
Vi dico subito che affronteremo un ideale viaggio finalizzato alla conoscenza di questa patologia , aiutato anche dai suggerimenti , dalle domande, dagli appunti che voi potrete rivolgermi tramite questo impareggiabile mezzo di comunicazione.
L’insufficienza venosa rappresenta ormai una delle patologie più diffuse nel mondo occidentale. Ben 80.000 ricoveri annui ( fonte:Ministero della Sanità ) in Italia per le sue complicanze(varici degli arti inferiori… ulcere venose ecc…) con notevoli costi sia economici che sociali.
La causa è presto detta: un progressivo sfiancamento delle vene del circolo venoso superficiale degli arti inferiori, con conseguente rallentamento del ritorno venoso al cuore e ristagno di notevoli quantità di liquidi nei tessuti delle gambe.
Questa patologia, inizialmente silente, legata a condizioni spesso congenite, ed accentuata da fattori ambientali, da posture alterate, dal tipo di lavoro esercitato, dal tipo di abbigliamento utilizzato, si intensifica soprattutto nei periodi estivi.
I sintomi sono rappresentati inizialmente dall’edema a carico degli arti inferiori e dal dolore di tipo gravativo , in particolare dopo una stazione eretta prolungata.
Successivamente possono comparire le varici, gli eczemi, le flebiti, le tromboflebiti e persino le ulcerazioni cutanee.
Ma su questo andremo con ordine. Ciascuna di queste complicanze, infatti, sarà oggetto, se voi lo vorrete, di una nuova tappa di questo viaggio che oggi abbiamo intrapreso.
La diagnosi , in questa fase precoce della malattia, si avvale di una buona valutazione clinica e di un rilievo ecocolordoppler finalizzato a scoprire il grado di insufficienza venosa e , conseguentemente, a inquadrare al meglio la prospettiva terapeutica.
La terapia iniziale dell’insufficienza venosa si avvale principalmente di alcuni presidi quali la contenzione elastica e il riposo con arti in scarico. Ad essi si associa una terapia farmacologia con flebotonici.
Nelle prossime settimane valuteremo l’ulteriore evoluzione dell’insufficienza venosa cronica, cercando , anche , di soddisfare le vostre eventuali richieste di chiarimento , che, se vorrete, potrete inviarci tramite Canicattìweb.com.
A presto.