La città di Canicattì meriterebbe di essere interessata da una serie di iniziative mirate al rilancio turistico locale. Sarebbero necessari dei programmi di promozione culturale, turistica, ricreativa, sociale e sportiva. L’interesse degli amministratori pubblici dovrebbe puntare a realizzare dei programmi che rivalutino le bellezze artistiche della città e diano l’opportunità a Canicattì di trarre ricchezza non soltanto dall’agricoltura e dal commercio ma anche dal turismo. In un futuro non lontano, se davvero ci fosse la volontà di farlo, potrebbero partire degli scambi interculturali mirati a far conoscere le bellezze locali in tutto il mondo.
Chiaramente, prima di poter attuare dei programmi simili, bisogna portare avanti un lavoro di rivalutazione che ridia lustro ai numerosi monumenti presenti in città adeguandoli alle esigenze del territorio. La visita di turisti, alla ricerca di una Sicilia diversa, fuori dai grandi circuiti turistici internazionali, interessati a vedere uno scorcio dell’Isola non contaminato da neobrutture architettoniche moderne porterebbe a Canicattì, un potenziale economico finora sottovalutato.
Canicattì infatti, è invidiabile per la presenza di numerose case nobiliari e bellissime chiese secentesche. In effetti, quartieri come Borgalino, il più antico e popoloso rione di Canicattì, hanno una potenziale risorsa economica che potrebbe essere proprio il turismo. Bisogna portare avanti un programma di recupero di tutti quei luoghi, colmi di vicoli, cortili, “vaneddri e scalunera” ricchi di fascino perché testimoni di una vita che molti anni fa doveva scorrere lenta, ben lontana dai ritmi frenetici dei nostri tempi, fatta di povere cose ma di una maggiore genuinità sia nel mangiare che nei rapporti sociali. L’obiettivo da porsi è proprio quello di far emergere il patrimonio storico della città per proporlo non soltanto ai turisti locali ma al mondo intero, visto che viviamo nell’era della globalizzazione.

















