Il vino si tinge di rosa. E prende il volto di Marilina Paternò, la giovane imprenditrice che, nell’ambito dell’iniziativa “Natale in cantina”, organizzata da Strade del vino e dei sapori del Val di Noto, ha presentato la nuova linea di vini dell’azienda Paternò vigneti e cantine. Una linea “top” di cui fanno parte un Doc Eloro Pachino Riserva, un bianco Igp Terre siciliane, un Doc Moscato di Noto Pioggia di stelle – un Nero d’Avola passito Igp Terre siciliane Gocce d’autunno – un Olio Extravergine di oliva e un aceto di Nero d’Avola, tutti biologici e a marchio “Paternò”. Nuovissimi prodotti che si aggiungono alla già esistente linea dell’azienda a marchio “Tenuta dei Fossi”, che si compone di 4 autoctoni: “Ruversa” Doc Noto rosso, “Sketta” Igp Terre Siciliane Grecanico, “Amunì” Igp Terre Siciliane Insolia, “Cuè” Igp Terre Siciliane Moscato secco, e di 4 alloctoni: Merlot Igp Terre Siciliane, Chardonnay Igp Terre Siciliane, Viognier Igp Terre Siciliane e Tannat Igp Terre Siciliane. Fa parte della produzione anche una terza linea “low cost” – Sicani – che comprende un rosso Igp e un bianco Igp.

Si tratta di un progetto a cui la ventisettenne lavora, con passione e perseveranza, da diversi anni. Spiega infatti Marilina Paternò: “Ho intrapreso la mia avventura nel novembre del 2010 e da lì è stato un continuo scoprire e crescere”. Chiari Gli obiettivi della giovane imprenditrice: primo fra tutti diffondere l’immagine femminile nel settore agricolo. “Un uomo sul trattore – precisa Marilina – rappresenta una scena tipica, come lo è la donna in cucina dietro una piramide di piatti, magari con il grembiulino”. Ma adesso, nella zona Sud del siracusano, si invertono i ruoli. Tutto si sconvolge. Si stravolge l’immagine classica dell’identità femminile, dimostrando che le donne sono capaci di rivestire ruoli importanti e di decisione in questo settore. “Seguo da vicino tutte le fasi di produzione – continua a raccontare Marilina – lavorando io stessa e facendo tesoro dell’ esperienza di chi da decenni opera nel settore”.

Ma tra gli obiettivi – centrati – di Marilina c’è anche la diffusione del concetto di territorio e tipicità, sia dal punto di vista storico-culturale sia dal punto di vista enogastronomico. “Penso che la nostra terra possa vantarsi di generare prodotti unici – precisa Marilina – e il riscontro che ne ho soprattutto all’estero è estremamente positivo”. La giovane imprenditrice mira anche a comunicare l’importanza di un’agricoltura basata sulla tutela dell’ambiente e su uno sviluppo sostenibile, “diffondendo l’idea dell’agricoltura biologica – afferma Marilina – come contributo fondamentale alla protezione delle nostre risorse naturali, alla biodiversità e al benessere degli animali e su come essa favorisca lo sviluppo delle aree rurali. L’azienda è infatti da sempre in biologico, attenta ai naturali processi di crescita e trasformazione delle colture”.

Con questa avventura Marilina prova infine a far capire ai giovani come lei l’importanza delle proprie tradizioni “in un’era come la nostra – dice – in cui la tecnologia ormai è alla base di tutto. Intendo fare da input e incentivarli a trarre forza dal passato, da ciò che i nostri nonni ci hanno lasciato per trasformarlo in innovazione nel presente”.

Innovare, insomma, guardando al passato è la filosofia di Marilina che spiega: “Quando si parla di start up in agricoltura si entra in un particolare settore di mercato caratterizzato da mille sfaccettature, ancora di più per ciò che riguarda l’ambito vitivinicolo. E’ una strada poco intrapresa dai giovani forse per cause legate a problematiche politiche, sociali, culturali o economiche, ma posso dire che da quando ho intrapreso la mia attività, di questo particolare mondo ne sono assolutamente rimasta affascinata”.